Jonny Greenwood INHERENT VICE (O.M.P.S.)
[Uscita: 15/12/2014]
Inghilterra
Tra i film più attesi (almeno da chi scrive) della prossima stagione c’è senz’altro “Inherent vice” (“Vizio di forma”), in cui Paul Thomas Anderson, autore di alcuni dei film più belli del nuovo millennio, come “Il petroliere” e “The master”, mette in scena il penultimo romanzo di Thomas Pynchon, il più elusivo e geniale degli scrittori americani. A curare la colonna sonora è stato chiamato Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead, già al lavoro con Anderson per i due film precedentemente citati. Accanto alle composizioni scritte appositamente da Greenwood ed eseguite da un’orchestra diretta da Robert Ziegler, abbiamo anche composizioni originali, sia di grandissimi come Neil Young (in versione country, con Journey through the past) e Burt Bacharach, o la piacevole sorpresa di trovare i magnifici Can, come di gruppi e musicisti minori. Benché la vicenda sia ambientata negli ani ’70 appaiono brani doo wop, e persino un orribile canzonetta giapponese, Sukiyaki, firmata da Kyu Sakamoto, musicista e attore giapponese non parente del ben più noto da noi Ryūichi. Non manca un brano di Les Baxter, il re dell’exotica, Simba, del resto un compositore così fantasioso e, volutamente, kitsch, si accorda perfettamente con la straripante inventiva post-moderna di Pynchon.
Ma ovviamente l’interesse dell’ascoltatore è diretto principalmente alle composizioni autografe di Greenwood. Sono molto valide. In gran parte sono brani orchestrali, che si rifanno alla grande tradizione hollywoodiana ed europea. Per esempio Shasta, il tema dell’irraggiungibile amore del protagonista, ricorda l’imprescindibile Bernard Herrmann, con le sue lievi dissonanze di archi e fiati. The Kriskilodon institute invece, col suo incedere ostinato degli archi e delle tastiere elettroniche, può rammentare il lavoro di Philip Glass, si tratta comunque di una delle composizioni più suggestive. Amethyst è eseguita dal solo Greenwood con chitarra e tastiere. In questa Original Motion Picture Soundtrack trova posto anche una canzone dei Radiohead, Spooks, finora eseguita solo in concerto, con la voce di Thom Yorke sostituita da quella recitante della bellissima Joanna Newsom, al suo vero debutto come attrice nel ruolo di Sortilege, personaggio non presente nel libro e creato da Paul Thomas Anderson. Nell’insieme, trattandosi di una colonna sonora, è inevitabile che il lavoro risulti piuttosto frammentario. Ma l’ascolto, anche disgiunto dalle immagini, risulta godibile e, in attesa dell’uscita del film, prevista per l’Italia in data 15 febbraio 2015, possiamo divertirci con la colonna sonora, che conferma Jonny Greenwood degno di stare accanto ad Alexandre Desplat o Jon Brion tra i maggiori compositori di musiche da cinema della generazione attuale.
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