Alessandro Sgarito Appartenenza
[Uscita: 28/03/2025]
Appartenenza è un ossimoro perché nasconde il senso di una esposizione esistenziale al mondo ed esprime nel contempo una forma di resistenza, una opposizione che si struttura nella estraneità, nel sentirsi stranieri. Tre anni dall’esordio solista “Il Giorno Prima” e dopo alcuni album pubblicati nell’ambito del progetto denominato Agate Rollings, Alessandro Sgarito, compositore e fotografo di stanza a Roma ma di origini siciliane, dà alle stampe per la label statunitense Shady Ridge Records il nuovo lavoro intitolato proprio “Appartenenza”. L’immaginario di Sgarito si muove lungo direttrici di ambient implementate da moduli post-rock illuminati da rifrazioni eteree aperte in una dimensione sospesa, mai veramente materica. Si avverte un senso diffuso di struggimento reso nella forma sfuggente di un lavoro sul suono che non cerca mai di fare emergere lo spessore della concretezza, bensì una rappresentazione interiore dalla sostanza indefinibile. Il tempo stesso sembra cristalizzato, come nello scatto di copertina dello stesso Sgarito in cui sono ritratte alcune pecore il cui vello è spruzzato di spray rosso, forse un volgare segno di proprietà. Ed ecco che ritorna il tema dell’estraneità verso una società sempre più assestata sul valore della mediocrità. La scrittura non cerca la compiutezza, piuttosto un senso di circolarità sviluppata attorno ad un nucleo, senza che ciò conduca mai del tutto ad una risoluzione ed aprendo spiragli di ulteriori possibilità. Da segnalare la partecipazione di Roberto Mares (filicorno ed elettronica) in Neon e tra le pieghe dell’epicità sommessa di Respiro e dei suoi delay, così come di Ewa Dominika Lorek al piano sulla struggente Titoli Di Coda. Le partiture di “Appartenenza” potrebbero appartenere tanto a Brian Eno quanto ai Cinematic Orchestra, segno di uno spettro sonoro fatto di profondità e di fragili forme cangianti come ombre schiantate dal sole, dai bordi incerti e da decifrare. Su tutte la mogwiana chiusura di Carezza ed il suo tremolante battito elettrico.

Commenti →