Joseph Martone Honey Birds
[Uscita: 20/03/2020]
Il primo lavoro solista del giovane cantautore italo- americano Joseph Martone, dopo l'esperienza con i Travelling Souls, diventa esplorazione intimistica in chiave folk con diluizioni country- blues. In queste cristalline otto tracce dal sapore malinconico e soavemente decadente (si ravvisa il tocco del canadese Taylor Kirk dei Timber Timbre che ne cura la produzione) si esplorano atmosfere eterogenee con arrangiamenti eleganti e sofisticati in perfetta calibratura. Martone coglie lo spirito roots e desertico, vibrante ed essenziale, dei Calexico e la ricerca etno-musicologica cara ai maestri italiani delle sonorizzazioni. Pone, insomma, il suo sguardo indietro per poi ripercorrere in un ideale viaggio esplorativo sentori e impressioni declinati in un presente di piena consapevolezza, se vogliamo un po' disilluso, lucidamente nostalgico. Trust è un meraviglioso dialogo di chitarre, un filo conduttore che, carico di rimandi, si proietta in un futuro mai idealizzato. I colori e le sfumature più sorprendenti sono gli stessi alti e bassi esperienziali, lo sguardo sulle vicissitudini che si attraversano e che di volta in volta ci attraversano, imprimendo emozioni e stati d'animo differenti. Working On Me è un po' Johnny Cash e Those Poor Bastards che elevano alla luna e ai falò le loro danze zigane. Poi ci sono visioni cinematiche che si riverberano deformate e amplificate, creando un effetto di smarrimento onirico in slow-core. Oh Godness Me e The Deal. Firefly è un congedo decisamente affine alle torbide ballad caveane (da caverna e da Nick Cave, nda) rassegnata e ringhiosa, spirituale e materica, una parresìa catartica, un effluvio vermiglio carico di vita.
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