Spiritualized Everything Was Beautiful
[Uscita: 22/04/2022]
“Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space” annunciava la voce di una speaker dall’abitacolo di una immaginaria navicella spaziale. Era il 1997 e quel viaggio interstellare segnò definitivamente la visione del mondo secondo Jason Pierce, ovvero la trascrizione dell’infinito attraverso la magniloquenza di una psichedelia che si muoveva sul crinale del deragliamento, pur mantenendo sempre un proprio asse. La cura maniacale di ogni dettaglio, la complessità degli arrangiamenti, così come la mole di materiale elaborato, ha fatto sì che quell’album costituisse fonte di fascinazione ma anche un punto di non ritorno per Pierce, viaggiatore autarchico negli interstizi cosmici di una musica indefinibile. Benché gli album successivi siano stati tutti di ottima fattura, anche perché Pierce non sa cosa sia la mediocrità, nessuno di questi può essere accostato al magnetismo di “Ladies and Gentlemen …”, diremmo forse anche per stessa volontà del suo creatore (vedi però su tutti "Lei It Come Down" del 2001). Il mix di soul, blackness e fragori sixties si è sedimentato nel letto di un fiume il cui corso è divenuto più contenuto e controllabile, senza paventare rischi di esondazioni. Oggi il nuovo “Everything Was Beautiful” si presenta con la stessa estetica da confezione di farmaco di “Ladies and Gentlemen …”, con un richiamo concettuale che ha il senso di un ritorno al mood di quella stagione andata a finire chissà dove. La voce della figlia di Pierce ci dice subito che "Everything Was Beautiful" nell’opener Always Together With You, come fosse una sorta di teletrasporto verso un passato luminoso e pieno di speranze. Le regole del gioco che si snoda nei sette brani dell’album sono mutuate da una nostalgia che prende con un nodo alla gola come quelle della doppietta Let It Bleed (For Iggy), mid-tempo con un refrain alla Stones, e Crazy con il suo carico di sdilinquimento alla Eels della fase “Electro-Shock Blues”. Il tiro si alza con la cavalcata sontuosa di The Mainline Song, brano che sfoggia un lavoro di produzione davvero impeccabile (da notare che per la registrazione Pierce si è avvalso di ben quindici ingegneri del suono) a cui si salda l’incedere della successiva The A Song (Laid In Your Arms) che farebbe addirittura pensare alle esplosioni degli ultimi GY!BE per il modo di saturare i registri e la costruzione di un wall of sound che però è tipicamente Spiritualized, con tanto di finale free form; la chiusura è affidata alla circolarità umbratile di I’m Coming Home Again che forse spezza un po’ troppo il ritmo del respiro. "Everything Was Beautiful" è un album che in qualche misura rimesta nell'immobilismo dei ricordi, tuttavia facendolo con grande classe e spessore di scrittura da cui si percepisce chiaramente un atto di fedeltà a se stessi. In fondo, è bello ritrovare la sensazione di fluttuare contro ogni logica di gravità in uno Spazio che finge di accoglierci, ma solo poi per disperderci.
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