Giovanni Ferrario Alliance PLACES NAMES NUMBERS
[Uscita: 07/10/2016]
#consigliatodadistorsioni
Luoghi, nomi, numeri. Questo effettivamente troviamo nei dieci titoli dell’album di Giovanni Ferrario, che è autore di quasi tutti i brani (tranne una cover, più avanti scopriremo quale), ma che ha scelto di circondarsi di tanti collaboratori da adottare la definizione di “Alliance” al termine del proprio nome.
Luoghi, nomi… Come Souweija, parola inspiegabile che dà il titolo alla prima traccia dell’album: nome di donna o di località? O Bristol, terza traccia dell’album, uno dei luoghi-simbolo del rock britannico. Oppure Oaxaca, sesta traccia che prende il nome da una città del Messico meridionale. O Cecina, graziosa località in provincia di Pisa sul lago di Garda. E poi c’è Costa, che fa pensare a un'abbreviazione di 'Constantin', ma fa pensare anche alla costa, al mare che si infrange sulla battigia… Ed è quella cover a cui facevamo riferimento: un brano scritto da Robert Wyatt e dalla sua compagna Alfreda Benge. Una cover per la quale veniamo a sapere che lo stesso Wyatt ha espresso parole di approvazione.
E in effetti l’atmosfera 'di viaggio' e 'di fuga' che si respira nel sound di questo “Places Names Numbers” sembra essere più quella di trip psychedelico che di viaggio fisico. A proposito di Wyatt, nelle sonorità di Ferrario c’è tanto Canterbury, ma non quello estremo, sperimentale, degli Henry Cow, nemmeno l’elegante jazz-rock dei National Health: qui c’è la fresca, leggiadra, scanzonata aria cosmica dei primi due album dei Soft Machine, del primo album dei Caravan, dei Gong di “Camembert Electrique”. Ma non c’è solo questo: ci sono i primissimi Pink Floyd di Barrett, ci sono chitarrine super fuzzy e organetti sibilanti, c’è un’immancabile e imprescindibile aura beatlesiana, e poi c’è il raffinato minimalismo della già citata Bristol, in bilico tra la new wave ricercata di Japan e Tuxedomoon e il mitico album “con la banana” dei Velvet Underground e Nico. Un gran bel viaggio, questo tra luoghi nomi e numeri, che fa venire voglia di perdersi e di lasciarsi cullare dalle onde di questa eterea energia cosmica.
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