Universal Totem Orchestra MATHEMATICAL MOTHER
[Uscita: 4/01/2017]
#consigliatodadistorsioni
A ridosso della celebrazione del ventennale artistico la Universal Totem Orchestra torna a far parlare di sé distribuendo l'inedito "Mathematical Mother", terzo atto di una discografia tanto contenuta quanto prestigiosa. Il progetto UTO nasce nel 1998 a Rovereto da un'idea del batterista Giorgio Golin e del bassista Dauno Giuseppe Buttiglione, entrambi provenienti dai cosmici Runaway Totem. Grazie all'ausilio di talentuosi musicisti e sotto l'ala protettrice della Black Widow Records, nel 1999 viene rilasciato il debut-album "Rituale alieno", interessante produzione dalle intuizioni zeuhl a cui fanno seguito partecipazioni a tributi di genere organizzati dalla label ligure. Fuoriuscito dal combo Buttiglione (2004) a Golin man mano si aggregano il chitarrista Daniele Valle, il bassista Lorenzo Andreatta ed il tastierista Fabrizio Mattuzzi che - con Ana Torres Fraile (voce) e Antonio Fedeli (sax) presenti già nel disco d'esordio - costituiscono a tutt'oggi la spina dorsale della band. Nel 2008 esce “The Magus”, opera sperimentale dedicata all'alienazione umana, che ribadisce l'elevata qualità del disegno musicale di Golin e soci.
Come per i lavori che lo hanno preceduto Mathematical Mother necessita di un'attenta e graduale metabolizzazione prima di essere complessivamente afferrato ed apprezzato. Oltre cinquanta minuti di raffinate ed articolate evoluzioni caratterizzate da controtempi e sovrapposizioni (Codice Y16), venature epiche (Mare verticale) ed orditi orientali (Elogio del dubbio) che custodiscono echi del miglior prog targato Banco, della macchinosa fusion di Area e Perigeo nonchè del suggestivo avant-rock degli Opus Avantra. A partire dai quattordici minuti dell'opener Terra cava emergono assolute le doti della Torres Fraile, vocalist dall'estensione sopranile e dall'enfatica verve teatrale, vera e propria anima narrante dell'intera messa in scena. Tecnica di esecuzione e ispirazione contraddistinguono l'intera scaletta del disco; all'impeccabile performance dell'affiatata line-up di base vanno ad aggiungersi collaborazioni di livello tra le quali spiccano i nomi di Mirko Pedrotti (vibrafono) e Gianni Nicolini (tabla). Stilisticamente ricercato "Mathematical Mother" senza ombra di dubbio si pone tra gli album più validi della recente ondata made in Italy legata al filone jazz-rock/prog, confermando tutte quelle ottime impressioni che l'orchestra trentina ha sin qui destato. Appuntatevi quindi questo titolo evitando di lasciarlo passare inosservato; dischi così non capitano tutti i giorni.
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