Monkey Diet INNER GOBI
[Uscita: 8/04/2017]
Intuizioni seventies dal mood psichedelico, velleità hard che si intrecciano a eclettici orditi prog. E' una concentrazione suggestiva di sonorità l'esordio discografico firmato dal trio felsineo dei Monkey Diet - distribuito dalla genovese Black Widow Records - intitolato “Inner Gobi”. Nato sul finire del 2014 lo 'scimmiesco' progetto annovera tra le proprie file esponenti di consolidata esperienza decisamente non nuovi nel campo della sperimentazione. Infatti se Daniele Piccinini (basso e synth) può vantare significativi trascorsi con il combo fusion degli Accordo dei Contrari, non da meno sono le realizzazioni con i progressivi PropheXy del chitarrista Gabriele Martelli e le performance con i Like (tribute band genesiana) dell'esperto batterista Roberto Bernardi.
Il crepuscolare ed inquietante layout grafico di copertina (realizzata da Lorenzo Sammartino) è il biglietto da visita di “Inner Gobi”, concept completamente strumentale articolato in nove tracce ispirato alle frustrazioni e le paure dei nostri tempi; aperture crimsoniane e lapidari tempi dispari si alternano ad atmosfere lisergiche e intervalli diafani nell'incedere di una scaletta dove chitarre distorte e ossessivi giri di basso emergono incontrastati, dissipando risonanze tipiche dell'immortale rock anni settanta. Attraversando brani come Moth, Viking o The Endless Day of Robby the Ant potremmo essere assaliti dalla sensazione di recuperare emozioni mai assopite, indissolubilmente avvinte al sound di storiche band quali Judas Priest, Black Sabbath o Amon Düül anche se è nel suo integrale sviluppo che si manifesta il ricercato e disinvolto disegno artistico del rodato terzetto bolognese.
Non di presa immediata e diretto ad un parterre di 'orecchie allenate' questo primo atto a firma Monkey Diet si rivela una proposta risoluta che lascia presagire brillanti orizzonti per questo talentuoso ensemble che risulta abile nel confezionare un'opera intrigante ed attuale nonostante gli innegabili richiami a collaudati canovacci di genere. Sostanzialmente un incoraggiante debutto da degnare assolutamente di attenzione.
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