Arto FANTASMA
[Uscita: 1/03/2018]
Nonostante gli Arto nascano a Bologna solo nel 2017 e “Fantasma” sia il loro lavoro d’esordio non sono affatto degli esordienti, ma arrivano a questo progetto dopo avere animato una porzione importante della scena musicale italiana. Una fusione di orizzonti che tiene insieme Cristian Nardi, chitarrista di Ronin e Fulkanelli; Luca Cavina, bassista di Zeus! e Calibro 35; Bruno Germano, chitarrista e produttore di culto; Simone Cavina batterista di Junkfood e Comaeaci. Il risultato è un disco quasi integralmente strumentale che riesce a costruire una narrazione solida fatta di cliché accoglienti e colpi di scena ben assestati. Un disco che più che al concept assomiglia a un romanzo di formazione deformato divincolandosi tra pie aspirazioni e colpi di maglio che strappano la scena.
A costruire il setting diegetico è l’iniziale On Suicide che si avvale della partecipazione di Iosonouncane a incorporare le parole lancinanti di Bertold Brecht su musica di Hanns Eisler. Non solo l'operazione è completamente riuscita ma l’intenzione originaria, quella di forgiare una nuova lirica a partire dalla fusione di Bach, dell’operetta e della canzone leggera, riesce a vivere con una forza noir estranea all’originale. D’altra parte che una certa influenza gotica aleggi è ampiamente confermato dagli abboccamenti doom di ascendenza scandinava presenti in Larva e nella cupa messinscena di A Ghost Limbo. Ci piace pensare a una contaminazione tra il black metal e la filosofia derridiana nella traccia senza riempimento scavata dalle armonie di Hauntology. L’accostamento, al di là del titolo, non appare così spericolato se accostato al math metal accennato alla composizione dal sapore cabalistico di Trauma che sfuma in una
specie di zum zum dell’outro Aibohphobia. Il tutto a rincorrersi in un disco colto, suonato magistralmente e completamente inattuale. Non un disco dirompente nelle scelte compositive, ma capace di porsi esattamente all’altezza delle questioni che pone.
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