Gionata Mirai ALLUSIONI
[Uscita: 01/11/2011]
# Consigliato da DISTORSIONI
Gionata Mirai meglio conosciuto per essere la splendida chitarra solista dei grandi Il Teatro degli Orrori approfitta, se così si può dire, della celebrità della sua band per estrapolare la sua passione segreta ma non troppo, la chitarra acustica suonata in fingerpicking, e realizzando questo breve album, "Allusioni" , cinque tracce per soli 24 minuti di durata. Il disco ha la particolarità non indifferente di essere suonato con una magica 12 corde, che rende il disco "molto più colorato" per usare le parole dello stesso artista. Già negli anni sessanta, poi a seguire nei settanta, autentici pionieri di questo magico strumento avevano fatto la loro apparizione sulla scena musicale, soprattutto di là dall'Atlantico, tra di loro John Fahey, un autentica leggenda e straordinario maestro, ma pure Peter Lang, Robbie Basho, il più orientaleggiante, e Leo Kottke che ebbe anche il suo bel momento di notorietà. Lo stile chitarristico del nostro strizza un occhio anche alla sponda folk revival inglese: i due celebri ex Pentangle Bert Jansh e John Renbourn non appaiono così lontani da queste affascinanti note.
Nell'ultimo decennio poi ci hanno provato in tanti a ripetere le epiche gesta di simili personaggi, a memoria ricorderò il compianto Jack Rose, James Blackshaw e pure Glenn Jones che si possono considerare tutti validissimi funamboli dell'acustica. Nelle note esplicative Mirai spiega che l'intero lavoro è il frutto a posteriori di tre anni di lezioni di chitarra prese da bambino, inizialmente bollate come inutili ma rivelatesi alla lunga fruttuose visto l'alto livello tecnico ed emotivo dimostrato in questo "Allusioni". Il disco ha visto la sua gestazione al tempo del recente disastro nipponico, viene visto quindi come un atto di speranza nell' immaginare un nuovo mondo, esattamente come il titolo del nuovo disco del Teatro degli Orrori: il tutto si può definire come un disco politico, parole che possono apparire eresie, ma si sottolinea che il suo ascolto "presuppone una scelta di attenzione e libertà, e scegliere è sempre politica". Inutile dire che il disco di Gionata appare riservato principalmente agli appassionati ed intenditori di questo particolare genere, quindi il rischio che rimanga prodotto di nicchia c'è, brava comunque La Tempesta Dischi ad offrire una così originale proposta nel suo già notevole catalogo.