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17 Luglio 2020 ,

Animal Collective Bridge To Quiet

2020 - Domino Recording
[Uscita: 04/07/2020]

Non poche polemiche sul ritorno del Collettivo più famoso del terzo millennio, segnato dall'approdo su Bandcamp dell'intero catalogo discografico e dalla decisione da parte del gruppo di ripulire la propria discografia da elementi anche solo vagamente razzisti (la copertina di “People”, il titolo “Here Comes The Indian”, d'ora in poi “Ark”), in relazione ai recenti sviluppi del movimento Black Lives Matter negli Stati Uniti. Il ritorno vero e proprio è accompagnato da un EP, “Bridge To Quiet”, contenente quattro pezzi che gli Animal Collective hanno registrato tra il 2019 e il 2020 e poi tagliuzzato, masterizzato e confezionato a regola d'arte per la gioia degli ascoltatori. A regola d'arte s'intende che i quattro brani costituiscono l'esperienza di un vero e proprio album, in quanto la durata dell'EP supera ampiamente la mezz'ora, rendendo di fatti “Bridge To Quiet” l'uscita più significativa dall'ultimo LP del 2018, “Tangerine Reef”. Ed è proprio al recupero delle sonorità dei primi dischi, a cui “Tangerine Reef” ammiccava, che guarda anche “Bridge To Quiet”, con la presenza di Noah Lennox ad iniettare il classico intra-vena di avant-pop svolazzante e colorato. In questa direzione si muove Rain In Cups, malinconica patina di synth, moog acquatici e beat trip-hop, voce salmodiante per 8 minuti, prima di entrare negli angolari spazi drone di Piggy Knows, che svela un raga tutto gommosità acide; Sux-Bier Passage si intrattiene su un ambient-pop dalle suggestioni marine, mentre la title-track, coi suoi quasi 11 minuti si allunga su uno stellare refrain electro-kraut. Sicuramente la presenza di Lennox destabilizza il primitivismo di “Tangerine Reef” e lo riconduce ad istanze pop. Ma questo non per forza è un male. Alla fine dell'ascolto ci si rende conto che averne di divertissement estivi, come “Bridge to Quiet”.

Voto: 6.5/10
Ruben Gavilli

Audio

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