Kurt Vile B’LIEVE I’M GOIN DOWN…
[Uscita: 25/09/2015]
Stati Uniti #consigliatodadistorsioni
E' da ormai diversi anni che Kurt Vile ha lasciato i War On Drugs del sodale Adam Granduciel, e da quel giorno è passata parecchia acqua sotto i ponti delle rispettive carriere costruite su radici comuni ben piantate nel fertile terreno del folk e del rock americano. In questo senso in “B'lieve I'm goin down...”, pubblicato a distanza di due anni dal tanto osannato “Wakin on a PrettyDaze”, non troveremo nulla di nuovo. Kurt Vile paga un debito nei confronti del classicismo di un'Americana resa obliqua da una sensibilità indipendente la cui cifra è sempre stata quella di riuscire a catalizzare le attenzioni di un pubblico trasversale.
I risultati anche in questo album sono interessanti e suggestivi, al netto di una durata resa eccessiva dalla presenza di un paio di episodi più sbiaditi e stanchi. Tutta la tracklist è caratterizzata da un'atmosfera placida e rilassata, anche se i momenti migliori sono quelli in cui il mood si fa ancora più intimo e desolato. Sono proprio i brani maggiormente essenziali e scarnificati ad essere più a fuoco, lasciando percepire la maggiore compiutezza di un songwriting che si assesta su coordinate ben precise e ormai collaudate.
I paesaggi dell'anima descritti sono ritratti di una umanità che sembra uscir fuori da un racconto di Richard Ford, con i suoi spazi immensi, le città di provincia, i treni che viaggiano di notte ed i motel in mezzo al nulla. In questo senso, l'iniziale Pretty Pimpin mette subito fuori strada con il suo riff praticamente mandato in loop e sul quale si costruisce l'impalcatura circolare di un brano in cui l'indolenza del cantato fa da contraltare ad un groove irresistibile e solare.
Con la successiva I'm an Outlaw si risentono le sonorità di quel folk cinematico vicino a The War On Drugs, così come il ritornello della successiva Dust Bunnies ricorda le deliziose stramberie dei Pavement.
Si può scegliere di immergersi nelle accoglienti nebbie drakiane di That's Life, tho (almost hate to say) o negli arpeggi di Wheelhouse, nella malinconia della ballata pianistica Life Like This, oppure negli struggimenti di All In A Daze Work o di Stand Inside in cui risuona l'eco magnetico delle armonie di Elliott Smith. B'lieve I'm goin down... è un disco intimo e personale la cui forza è data dalla grande varietà dei richiami che costituiscono il tessuto connettivo di ciascun brano, in cui ognuno potrà trovare qualcosa di prezioso da portare con sé.
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