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27 Novembre 2023 , ,

Bellujno Bellujno

2023 - Viceversa Records
[Uscita: 10/11/2023]

La terra ha i suoi ritmi ed una scansione di lunghi respiri che portano con sé la vita degli uomini, celebrando così un indissolubile legame reciproco. Nessun uomo vive senza un vincolo di appartenenza destinato a diventare con il tempo una personale religione da rinnegare. Dopo l’esperienza con il duo da Jezus, Bellujno è il nuovo progetto di Luca Impellizzeri il quale porta a compimento una scrittura che si fa scheletrica soltanto per prendere sostanza mistica dal blues e scendere nel profondo delle cavità venose dell’anima. Lungo le nove tracce dell’album, prodotto da Cesare Basile che suona anche synth, banjo, ngoni, chitarra, piano e percussioni, si sviluppa un cammino esoterico lungo un crinale di desolazione dello spirito e seguendo il tracciato che definisce l’estensione geografica di lande svuotate da ogni umanità. Siamo di fronte ad una poetica apocalittica, fatta di sangue versato sulla sabbia di deserti dagli orizzonti tremolanti e con demoni che invitano a gettarsi da meravigliosi precipizi. Così come il blues è la genesi di una preghiera immateriale e la voce delle lamentazioni più intime, allo stesso modo Bellujno parla di approdi e naufragi, salvezza e redenzione, mutuando il proprio immaginario da ancestrali litanie trasposte su una dimensione postmoderna e irrorata da pulsazioni bristoliane, così come nello spoken word dell’opener Protobeginning. In questo senso ogni brano porta con sé ferite che si cicatrizzano con il fuoco ed una vita diventata viaggio attraverso un susseguirsi di case abbandonate. Obsolet Dreamer si muove lungo i solchi sanguigni delle litanie di David Eugene Edwards, mentre le accordature aperte delle chitarre sono screziate di saturazione e glitch sintetici, gli stessi che occupano il campo anche in Hey,  Warmonger!, prima intricato groviglio al silicio e successivamente misurata catarsi post-punk. Siamo in una terra a metà tra il western gothic dei 16 Horsepower, le acque salmastre di The Soft Moon ed il blues mesmerico di Stefano Meli, conterraneo di Impellizzeri, nonché sodale di label. The Wound & The Fury, titolo che richiama The Sound and The Fury di William Faulkner, oltreché singolo che ha anticipato l’uscita dell’album, ha un cuore oscuro immerso nel decadentismo dei Gun Club. Dopo i riverberi delle chitarre sferraglianti di She Wore Black Velvet incontriamo Borders con il suo carico di drammaticità e vite disperse, come quelle senza nome a bordo di barconi al largo del Mediterraneo. Possiamo dire che nella musica di Bellujno si agita la voce di tutti gli scomparsi e lo sguardo dei tantissimi occhi di cui non conosceremo mai il colore. Forse quella stessa terra da cui si fugge reclama ed ottiene il suo bottino come un patto sottoscritto con le lacrime piuttosto che con il sangue. Disco ispirato e profondo.

Voto: 7.5/10
Giuseppe Rapisarda

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