Jorma Kaukonen AIN’T IN NO HURRY
[Uscita: 17/02/2015]
USA #consigliatodadistorsioni
“Ain't In No Hurry” è il nuovo disco di Jorma Kaukonen: un bel regalo per chi ha sempre apprezzato l'arte e l'onestà del nostro, anima pura del tutto scevra a compromessi di qualsiasi natura, uno che ha sempre suonato quel che ha voluto e mai lo ha fatto meno che ottimamente. La carriera di Jorma è parte della Storia della nostra musica e lui stesso racconta di sè, dei suoi amori ed esperienze musicali sulla copertina interna del nuovo disco, un breve riassunto che tocca il Rev. Gary Davis, lo studio del folk, il bluegrass ed il fingerpickin', i Jefferson Airplane e gli Hot Tuna, le canzoni che lo hanno colpito, segnato, perchè: “...Le canzoni che ho scelto sono un modo per raccontare la mia storia, talvolta sono su cose che accadono, e talvolta che non accadono, talvolta riguardano cose che vorrei accadessero, talvolta altre che ho paura che accadano... Imparare a suonare la chitarra è stato il dono che mi consente di raccontare la mia storia in musica“ (Jorma Kaukonen). Le canzoni, quindi, undici stanze di un disco curato e semplice, un disco che si può apprezzare a cuor leggero godendo degli arpeggi fingerpickin', Jorma ne è maestro, dei violini, mandolini, lap e pedal steel guitar dell' Enciclopedia del Folk, Mr Larry Campbell Himself, della voce di Teresa Williams che dà man forte in tre brani, di un'atmosfera d'altri tempi dove la musica della tradizione americana si mescola e si fonde, fra classici della Grande Depressione, violini à la Carter Family e brani originali, che ben si integrano nel corpo. Danno il loro contributo, fra gli altri, anche amici quali Barry Mitterhoff e Jack Casady che partecipa alla rilettura di Bar Room Crystal Ball, un originale, già brano Hot Tuna, in chiave country rock, con una piacevole Teresa a completare la voce di Jorma che non è invecchiata un giorno.
Gli originali, si diceva: The Other Side Of The Mountain sembra un classico periodo Tuna, col sincopato marchio di fabbrica, In My Dreams è una dolce ninnananna che ricorda momenti di “Quah”, Season In The Field, che chiude il disco, chitarra e voce, ma non manca niente, è una riflessione confessione sul tempo che è stato e su quel che sarà, ma, almeno in questi momenti, le stagioni non sembrano essere passate. Delle cover, spesso riletture vere e proprie da farle sembrare originali, spiccano Nobody Knows You When You're Down And Out, dove i violini, il banjo e la chitarra sono protagonisti di un affascinante rag time imperfetto; bello il brano di Woody Guthrie, Suffer Little Children To Come Unto Me (ma la musica è originale) direttamente dagli Anni Della Fame, come Brother Can You Spare A Dime (il brano che preferiamo), chitarra voce e mandolino. Restano le cose più western country oriented, la Sweet Fern della Carter Family col duetto con Teresa e quella lap steel che ti vien voglia di fuggire da Nashville, ma son gusti. Poi la title track Ain't In No Hurry, la classica ballata country, quasi una dichiarazione d' intenti, lo stile di vita di chi si è sempre preso il tempo necessario ed, ancora con Teresa, Where There's Two There's Trouble, giusto per farsi un giro di ballo. Resta The Terrible Operation, trasformata in un brano di Jorma, un piacere ascoltare tutte quelle corde: chitarra, resonator, mandolino e basso, chi l'ha detto che saper suonare non conti? 7,5
Che dire ? Giampiero ha riassunto magistralmente il tutto. La sensazione e’ quella di “stare in famiglia”…..un disco che ti tiene compagnia, amabilmente, tra quattro amici, un wiscky, ed il tramonto polveroso delle praterie. Un disco di un maturo signore che si diverte a suonare la sua musica. Purtroppo il deja vu e’ dietro l’angolo, inevitabile con personaggi di questo calibro, ma ci si passa sopra. Devo dare un voto?