Earthless/Harsh Toke ACID CRUSHER / MOUNT SWAN (SPLIT LP)
[Uscita: 27/05/2016]
Stati Uniti
Dall’alto cosmico del loro sguardo allucinato, gli Earthless, ormai veterani dello psycho-stoner di San Diego, si prestano volentieri ad uno split album con rampanti skaters concittadini da poco iniziati al delirante mondo fumoso e violaceo della Tee Pee Records: gli Harsh Toke del chitarrista Justin "Figgy" Figueroa, che con un solo album all’attivo (“Light Up And Live”, un pazzoide psycho rock distorto del 2013) si fanno qui trovare pronti al rilancio. “Acid Crusher / Mount Swan” spartisce equamente tra le band le due facciate del vinile, stampato in uno stiloso colore “neon blue” che fa tanto collezionismo gratuito e non necessario (come oggi è di moda), ma pur bello a vedersi, con il suo logo a spirale rubato alla Vertigo.
Un album da ascoltare in posizione orizzontale immaginandolo incarnato in un’enorme sfera variopinta di suono, larsen, cosmogenesi elettriche, distorsione e volume da far fumare qualunque batteria di Orange. Un calderone di Blue Cheer, Black Sabbath, Sleep, Kyuss, Gov’t Mule e compagnia. Un globo diviso in due emisferi che si specchiano e si riconoscono reciprocamente nelle differenze: notturni, cosmici ma lineari gli Earthless; girovaghi, volubili e terrestri gli Harsh Toke. Non solo uno scontro né una compulsiva lotta tra pesi massimi a chi ha la jam più lunga.
E la discografia degli Earthless (foto a destra) si dimostra infatti generosa di collaborazioni, ultima una jam del 2013 con gli Heavy Blanket di Joseph Mascis (proprio quello dei Dinosaur Jr.) che produsse i 58 minuti di “In A Dutch Haze”. Qui Acid Crusher, i “soli” 15 minuti degli Earthless, inizia con la cadenza circospetta di un’astronave hawkwindesca orbitante attorno ad un pianeta ignoto, per poi incresparsi di venti siderali ed impennarsi alla grande nel prevedibile soliloquio elettrico alla Eddie Hazel: buon risultato con il minimo sforzo (1-riff-uno, ma bello contagioso).
Sul lato B, gli Harsh Toke con i quasi 20 minuti di Mount Swan esplodono presto in un classico hard rock sabbathiano e tutto terrestre ma variegato, erratico, tellurico e sinistramente percosso dal basso che varia appena il precedente riff degli Earthless: Sleep intrisi di LSD piuttosto che di marijuana. Per appassionati maratoneti di psichedelia pesante in salsa cosmo-mistica, ma bell’apripista per il futuro di Justin Figueroa. Per quanto riguarda gli Earthless, beh loro quando c’è occasione di jammare fino allo sfinimento sono sempre presenti.
Video →
Commenti →