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18 Maggio 2021

Stefano Giannotti Mondi Possibili – Radiodramma

2021 - SWR2 – Ars Acustica

Può un viaggio spaziale interplanetario iniziare partendo da un Buco Nero? E soprattutto, può se il buco nero non è altro che la tazza di un WC con relativo suono di sciacquone come inizio dell’avventura co(s)mica che si svolge tra i vari pianeti del nostro sistema solare? Può sicuramente, quando a proporre, a condurre il gioco e a comporlo c’è Stefano Giannotti, carismatico leader e funambolico polistrumentista e compositore degli Oteme (Osservatorio Delle Terre Emerse) uno degli ensemble musicali più innovativi, originali e interessanti del territorio italico e artista sonoro a 360 gradi che si muove con disinvoltura tra sperimentalismi d’avanguardia, la canzone d’autore e la tradizione della musica classica europea. Attenzione, però, il progetto "Mondi Possibili" non è un album, né un film, neppure una piéce teatrale o una strip novel pur essendo tutte queste cose insieme che sfociano invece nel radiodramma omonimo trasmesso il 4 Maggio 2021 dalla radio di stato tedesca SWR2. Un dramma radiofonico, quindi, invero fortemente umoristico come da sottotitolo "A Co(s)mic (S)Trip", che racconta in lingua inglese e tedesca le avventure tragicomiche di un’astronave che vaga tra satelliti e pianeti del nostro sistema solare. Giannotti non è nuovo a questo tipo di realizzazione artistica avendo già proposto in radio precedenti radiodrammi quali "Amore Mio",  più incentrato sulla canzone d’autore e "Hin Und Zuruck",  racconto ispirato ai film western, mentre qui trattasi di fantascienza, benché permeata da una psichedelia colta e surreale. Senza scomodare la trilogia lisergica di Radio Gnome Invisible con le avventure di Zero the Hero proveniente dal Pianeta Gong che i rockettari ben conoscono (ma il volatile pensiero una capatina da quelle parti ce l’ha fatta) ci ritroviamo qui sonoramente immersi in un viaggio astrale in compagnia di personaggi curiosi ed improbabili, a cominciare dalla hostess di volo svampita quanto basta ma integerrima nel far rispettare le regole, a personaggi storici (Galileo, Aristotele), nonché animali di varie specie, i passeggeri dell’astronave, oltre ovviamente all’astronauta protagonista che dialoga con Houston e con le voci originali degli astronauti delle missioni Apollo. Stefano Giannotti oltre a comporre il tutto, si ritaglia gli spazi vocali dei vari personaggi affidando la musica alla fedelissima Emanuela Lari al clavicembalo, Elisabetta del Ferro alla viola da gamba, Riccardo Ienna alla batteria jazz e a Thomas Bloch che si prodiga alle ondes martinot, una sorta di Theremin più elaborato. Il quartetto, con questa formazione acustica, si esprime soprattutto con brevi interventi di musica barocca, (anche Bach è tra un pianeta e l’altro) senza disdegnare accenni di jazz, blues e persino rap anche se tutto virato nella personalissima concezione dell’autore. Allegando a queste brevi note i link per imbarcarsi sull’astronave, ascoltare (e leggere) di questi cinquanta minuti surreali, pseudoscientifici, cosmologici, umoristicamente satirici e psichedelici, si augura buon viaggio.

Maurizio Pupi Bracali
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