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11 Gennaio 2022

La Femme Paradigmes

2021 - Disque Pointu

Che l’anno 2021 sia stato un anno complesso, ricco di difficoltà e di sorprese, non è un mistero per nessuno. Da un punto di vista musicale, però, se ne dovessimo tracciare un bilancio, questo sarebbe senz’altro arricchito da delle voci che vengono d’oltralpe. Le voci in questione non possono che essere quelle dei La Femme. Il loro nuovo album "Paradigmes", uscito il 4 aprile, infatti, va certamente annoverato tra le novità di maggior interesse di questo 2021 appena trascorso. Dell’album proponiamo due letture. Da un lato, come una presa di posizione coscienza sempre più forte dell’elettro-indie made in EU, che si va autonomizzando dal mondo anglosassone per costruire una propria identità. Dall’altro, l’album segna un ulteriore progresso della band francese, che si avvicina alla maturità senza rischiare di scadere. "Paradigmes" è un lavoro frizzante, divertente che intrattiene senza stancare anche chi è meno abituato alle sonorità elettroniche e che contiene una serie di spunti di cui prendere nota. Nonostante il lavoro si iscriva a pieno titolo tra le sonorità dell’electro-french, emerge nelle percussioni, nei tempi incalzanti (ma anche nei lavori di sinth) una piena coscienza rock della band aquitana. Tra le varie canzoni che compongono i 54 minuti dell’album è veramente difficile trovare dei titoli che risaltino sugli altri, soprattutto per la stupenda qualità delle linee melodiche e la rotondità delle sezioni ritmiche: un minimo comune multiplo di tutte le tracce. Solo costretti con le spalle al muro, si potrebbero indicare come brani ‘must’ dell’album Nouvelle-Orleans: un trionfo delle melodie espresse nelle vocalizzazioni di Sacha Got e compagni. O, ancora, Foutre Le Bordel e Divine Créature, che potrebbero essere chiamate a testimoniare la forza sonora delle linee di basso/sinth che il gruppo è in grado di creare. Chi si approccia ad ascoltare quest’album, allora, lo deve però fare con una sola sicurezza: dopo 54 minuti di "Paradigmes" c’è da giurare che vorrà imparare il francese. Perché dopo la perfezione delle ritmiche, l’ascoltatore avrà bisogno di capire e comprendere anche la bellezza che si cela nei testi.

Voto: 8/10
Andrea Costa

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