Nduduzo Makhathini Modes Of Communication: Letters From Underworlds

Makhathini è uno straordinario pianista sudafricano, conosciuto al pubblico internazionale per essere stato uno degli Ancestors, nel progetto Shabaka And The Ancestors, a fianco di Shabaka Hutchings. E' proprio quest'ultimo a scrivere le note di copertina di questo bellissimo lavoro, "Modes Of Communication: Letters From Underworlds", un vero manifesto sul rituale della comunicazione tra la cultura africana e la divinità attraverso gli avi, ancora una volta The Ancestors, presenti lungo tutto questo ritual album nei mondi sotterranei che in esso e da esso emergono. Il canto spirituale che fluisce greve dalla voce femminile di Omagugu Makhathini e la potente precisione dei fiati, eredità africana che passa dagli States nell'introspezione tenore di Coltrane e Joe Henderson e ritorna in Africa, precisamente nel Sud Africa di Makhathini e dei suoi sodali, si incontrano e si incrociano dentro le strutture armoniche con pedali di basso e pioggia di quarte a la Mccoy Tyner che prorompono dal piano di Nduzuzo e i riff percussivi tribali. Diverse sono le ballad negli oltre 75 minuti di musica, tutte struggenti: Saziwa Nguwe e Isithunyw, che a tratti sembra una Naima africana, la corale Indawu, la conclusiva Emaphusheni. Attraverso un leggero movimento nel varco oceanico, coltraniana è anche Umlotha, giocata su un pedale e le poche note del tema e il successivo alternarsi a breve distanza dei fiati (sax alto e tenore e tromba), come anche vi è una traccia, Umyalez'oPhutumayo, dalla evidente trama tematica Colemaniana. Sembra di poter dire che effettivamente l'Atlantico è il confine che non separa, che unisce le storie sull'ampia distanza di spazio e tempo, nell'arco del rituale che richiama l'Uno, la spiritualità danzante, l'invocazione degli avi, i modi di comunicazione tecnologici moderni smascherati dalle essenze culturali di un tempo mai passato.