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31 Marzo 2020

Ivano Nardi Trio + 1 Homage To Kandinsky

2019 - Poppyficio

Il batterista romano Ivano Nardi è considerato, ormai da molti anni, un punto di riferimento della scena free italiana. Amico fraterno del compianto sassofonista Massimo Urbani, nel tempo ha elaborato un proprio stile partendo dall'eredità di maestri come Tony Oxley e Max Roach, per poi affermarsi nell'ambito della difficile arte dell'improvvisazione collaborando con nomi del calibro di Mario Schiano, Evan Parker e Steve Lacy. Per questo “Homage To Kandinsky“ Nardi mette insieme un gruppo di tutto rispetto: Eugenio Colombo (Mario Schiano, Giorgio Gaslini) al sax e flauti, Roberto Bellatalla (Louis Moholo) al contrabbasso e il decano del free italiano Giancarlo Schiaffini al trombone. Il progetto nasce non solo dalla contemplazione del lavoro visionario che ci ha lasciato il padre della Pittura Astratta, ma anche dalle affinità tra il combo ed alcune teorie di Kandinsky, le quali conferiscono un'identità sonora ad ogni sfumatura di colore e assegnano un ruolo primario a quattro suoni individuati come caldo, freddo, chiaro e scuro. Quasi programmaticamente quindi, Nardi ci introduce con il breve 'solo' di Giallo Indiano all'interno di un concept dove innanzitutto è necessario mettere a fuoco alcune scelte timbriche, così come si preparano pennelli e colori da utilizzare sulla tela. Già dal successivo Arancione inizia a formarsi una lenta stratificazione con il sax di Colombo e il contrabbasso di Bellatalla, un procedimento che assume poi toni sempre più vividi con Rosso. Il lato spirituale dell'opera emerge con evidenza nei successivi Giallo 2 e Giallo 1, così come il gioco dei contrasti nel dualismo suono/silenzio appare evidente in Chiaroscuro. Schiaffini poi si inserisce ottimamente all'interno del processo dinamico di creazione di Arcobaleno, trittico intervallato da momenti tensivi quali Blu e Viola. Con Rosso Magenta Ivano Nardi si congeda con un 'solo' dal nostro ascolto, chiudendo un cerchio ma lasciando intenzionalmente qualcosa in sospeso, come se la nostra visione d'insieme non possa esaurirsi nel semplice sguardo ma necessiti nuovamente di approcciare l'opera.

Voto: 7/10
Aldo De Sanctis

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