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27 Novembre 2022

Ivan Francesco Ballerini Racconti Di Mare. La Via Delle Spezie

2022 - Long Digital Playing

Cosa ci può essere di più evocativo del mare? Avventura, solitudine, paura, conforto, memoria, nostalgia, abbandonarsi e ritrovarsi, il viaggio fra rischio e desiderio di conoscere, tutto questo sin dall’Odissea è stato parte fondamentale dei racconti di mare e del fascino che essi hanno sempre esercitato sugli uomini. Al mare dedica il suo terzo lavoro il maremmano Ivan Francesco Ballerini confermando la sua attitudine ad affrontare i temi legati alla vita dell’uomo e alla sua voglia di indipendenza e di non soggiacere ai dettami delle mode e del potere, e quindi il tema del mare entra perfettamente nelle sue corde, dopo aver dedicato “Cavallo Pazzo” agli indiani d’America e “Ancora Libero” al tema della libertà. Anche la scelta di una musica essenziale, con arrangiamenti minimali che servono principalmente a focalizzare la nostra attenzione sul cantato ci dicono di un autore che non intende piegarsi alle mode, ma che attraverso le canzoni vuole raccontarci delle storie e attraverso esse creare emozioni profonde e riflessioni sulla nostra esistenza. Del resto Ballerini anche se discograficamente ha esordito solo nel 2019 non è un ragazzino, ma un uomo maturo e questo si riflette sia nella compostezza e nella serietà dei suoi testi sia nella voce calda e matura. Ma veniamo alle dodici canzoni che compongono “Racconti di Mare. La Via delle Spezie” che così descrive il suo autore: «Ho voluto parlare di un viaggio, non si sa se fisico o spirituale, ma un viaggio da cui non potevo esimermi. Il mare è soltanto un pretesto per raccontare questo percorso.». Il viaggio inizia con Una Manciata Di Parole quelle che il marinaio sperso nell’immensità del mare cerca le parole per comunicare il suo amore alla donna amata. il violino sottolinea la lontananza e la nostalgia evocate dalle parole. E finisce con due canzoni, la prima, Il Bar Del Porto il luogo dove i vecchi marinai raccontano la loro vita fra una sigaretta e un bicchiere, e la seconda, Tra Le Braccia Del Mio Amore che attraverso le parole di un pescatore che come consolazione ha quella di ritrovare la sua donna al ritorno delle notti passate in mare, ci dice dell’importanza di avere qualcuno «che in fondo mi capisce / che in fondo non ha vergogna di me». Fra questi due estremi seguiamo i racconti di navigatori come Vasco de Gama e Però da Covilha o di un anonimo mercante di spezie veneziano, ma anche due intense canzoni ispirate a colui che meglio e più di ogni altro ha raccontato il mare, Joseph Conrad, “Cuore Di Tenebra” fra memoria, voglia di amore e di avventura e “Tifone” con al centro il tema dell’uomo di fronte al pericolo e alla morte. Perché «viaggiare con la morte è il mio destino». Ivan Francesco Ballerini si conferma come una delle voci più autentiche e intense nel panorama cantautorale italiano, da ascoltare in modo assorto e lasciarsi trascinare dal fluire del racconto, cullati da arrangiamenti in perfetta sintonia con i testi. Siamo sia per lo stile che per i personaggi e i temi delle canzoni dalla parte di De André e della sua galleria di ribelli, solitari, perdenti.

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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