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17 Dicembre 2022

Phomea Me And My Army

2022 - Beautiful Losers

Secondo lavoro per il toscano Fabio Pocci col suo moniker Phomea che qui si avvale di una ventina di collaboratori, l’armata evocata dal titolo del disco, fra cui segnaliamo Alessandro Fiori, Lorenzo Maffucci, Flavio Ferri. Mentre si devono a un algoritmo che le ha generate le splendide immagini che corredano il libretto del cd. Già perché la prima cosa che salta all’occhio è l’estrema cura messa nella realizzazione anche grafica del progetto e ai tre video che accompagnano “Me and My Army”. Il tema della guerra è centrale anche nei testi, non necessariamente la guerra tradizionale con armi ed eserciti, ma una guerra che l’umanità sta subendo e dalla quale cerca di salvarsi, di non annegare, ma «the war is over and we’ve lost» conclude l’ultima strofa del brano conclusivo Look at You e così l’uomo ha perso anche le speranze. Tutti i dodici brani affrontano vari aspetti di questa visione di un mondo in cui l’intelligenza artificiale domina sempre più la vita dell’uomo, come ha specificato lo stesso Pocci: «Non dobbiamo essere soli in questa guerra. Questa è una guerra, l’ennesima contro noi stessi, e questa è la mia armata.». Una visione distopica e pessimista che Phomea rende nel suo particolare stile cantautorale in cui l’impronta folk si arricchisce di contributi elettronici e non disdegna approcci pop, come nel caso della ballata Lover. Per sua stessa dichiarazione Phomea si è ispirato a Radiohead, Bon Iver e Notwist, la band di Thom York la si ritrova soprattutto nelle atmosfere claustrofobiche di brani come Perfect Stone o Look At You, ma non nello stile vocale di Phomea che è invece limpido e a tratti anche lirico come nella title track che accarezza certo 'baroc-rock'. Di Bon Iver il disco ha i toni crepuscolari che lo attraversano nei passaggi acustici, mentre dai Notwist ha preso l’uso dell’elettronica, ma senza rinunciare all’aspetto melodico delle canzoni. Dopo il breve intermezzo elettronico di J.B. in cui è l’intelligenza artificiale a creare la traccia, abbiamo un’incalzante indie rock come What About Us, una Run debitrice del brit pop, l’intima e introspettiva The Swarm e una Dark che inizia sommessa per poi avviarsi verso un crescendo drammatico. Album della maturità artistica per Phomea che attraverso le sue canzoni ci conduce in un viaggio oscuro nelle gabbie di un futuro pericolosamente disumanizzante.

 

 

 

 

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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