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27 Dicembre 2017 ,

One Eyed Jack What ‘m I getting high on?

13 Marzo 2017 - Fontana Indie Label (FIL) 1933

one eyed jack a1418348694_10One Eyed Jack nascono nel 2014 in un luogo che appartiene più a Seattle che alla provincia bresciana, considerato come Daniele Amighetti, Giampiero Mollica e Dario Rossini siano figli ideali di quella stessa rabbia generazionale di diretta derivazione grunge. Appena premuto il tasto play si percepisce subito in questo “What ‘m I getting high on?"  il tiro di un suono “ninety oriented”, asciutto e senza fronzoli, compatto e saldamente ancorato su una trasposizione personale di stilemi che rimandano inevitabilmente all’attitudine dei Nirvana. A riprova di ciò, basti ascoltare l’opener Primetime che si apre sulle pulsazioni di un basso su cui si erge un granitico muro di suono, oppure la successiva Little Junior finally grew a Beard  il cui cantato di Daniele Amighetti esibisce orgogliosamente la propria discendenza da Kurt Cobain, così come la iniziale struttura armonica di Soon Back Home paga un debito a “Nevermind”. Shitting blood è uno dei pezzi più riusciti della tracklist, quello in cui si avverte un maggiore livello di personalità nella scrittura e di un suono nel complesso più a fuoco, segno che i One Eyed Jack, quando escono dal proprio rigido background di influenze, hanno le capacità di tracciare una strada propria. Con Sgrunt si ricade nel déjà vu anche se con stile e tecnica, mentre The Edge of the Soul e Day Abuse sembrano girare un po’ a vuoto, anche perché i muscoli non sono tutto. Le cose vanno meglio nella conclusiva Dog Fight con la sua alternanza di vuoti e di pieni, altra conferma di come i nostri sappiano scrivere canzoni. What ‘m I getting high on? è un buon album il cui principale limite è quello di apparire come il prodotto di un suono ormai storicizzato e sfruttato in tutte le sue potenzialità. Se la band vuole evitare di incorrere nel revivalismo fine a se stesso crediamo che debba assecondare una spinta maggiormente innovativa, magari rischiando di più, spingendo meno sul Big Muff e più sul pedale della ricerca e della contaminazione. Per il resto i ragazzi suonano molto bene e, viste le premesse, i risultati della maturità non tarderanno ad arrivare. 

 

Giuseppe Rapisarda

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