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9 Gennaio 2019

Moscow MOSCOW

17 Luglio 2018 - Autoproduzione

moscow a2254050731_10La rabbia è il motore del mondo, il combusto incendiario della Storia dell’uomo che innesca il rovesciamento di tutte le gerarchie. Se il cuore pulsante dell’hardcore spinge il sangue all’interno di cavità arteriose sclerotizzate da convenzioni sociali e da logori set up mentali, i piacentini Moscow sono gli epigoni di un genere furioso e libero per definizione. La prima uscita della band è un EP omonimo costituito da quattro brani claustrofobici da cui discende la caratura di un sound massiccio e senza speranza, sferragliante come un cumulo di scorie metalliche lasciate cadere da un’altura senza fondo. L’opener Silk Road è un inno di disperazione punk che ha la stessa valenza di un lamento funebre allucinato, la successiva Anchluss ha un battito tellurico e oscure devianze industrial da cui si sprigionano afrori Nine Inch Nails. Con Branched i Moscow mostrano di appartenere ad una genia grunge partorita da “Bleach” dei Nirvana, mentre in chiusura Rosemary’s Lounge ha richiami densi di desolazione con tenui spore di sludge core. I Moscow per il momento hanno inviato solo pochi fotogrammi della loro terra di provenienza, indizi che lasciano prefigurare scenari molto più ampi e articolati, oltreché ben sperare per il loro prossimo futuro.

 

Giuseppe Rapisarda

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