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17 Dicembre 2012

Orchestra del Rumore Ordinato LA TERRA

2012 - Autoproduzione

orchestra-del-rumore-ordinato-la-terraOrchestra del Rumore Ordinato sono nati a Firenze nel 2007 con una formazione triangolare formata da Michele Scerra, voce e chitarra, Angelo Crocamo al basso e Mike Ballini alla chitarra solista. Il bizzarro nome che si sono scelti farebbe pensare alla solita formazione avanguardistica inascoltabile per i più, niente di tutto questo invece. I tre hanno maturato esperienze musicali diverse, apparentemente in forte contraddizione, questo si nota molto ascoltando i loro dischi, hanno raccolto i loro suoni, i loro rumori, hanno cercato insomma di mettere in ordine le loro idee ed ecco quindi spiegato il tutto riguardo al loro marchio di fabbrica. La solita autoproduzione sigilla la loro discografia: "Mestierante" (2009) è il titolo del loro debutto, con la partecipazione importante di Francesco Arcuri (Capossela ed altri). Diverse date live in giro per la penisola in cerca di pubblico e consensi che, pur in ambito ristretto, cominciano ad arrivare. Un buco di tre anni, tipico di molti artisti nostrani, poi il grande ritorno con questo "La Terra", di nuovo fatto in casa ma che si avvale della splendida presenza di Gianfilippo Boni, perfetto al solito in sala registrazione e missaggio.

 

Come detto sopra l'ascolto dell'album lascia spiazzato l'ascoltatore visto che non è chiara la direzione musicale dei tre. Se ci aggiungiamo pure la splendida copertina roots di Alessandro Pieri, a confondere ancora di più le idee, il gioco è fatto. Qui dentro niente Calexico, Giant Sand, poco Los Lobos e quindi rock di frontiera finisce per risultare un vocabolo sconosciuto. In "La Terra"  troviamo quindi un’ apertura con Un cuore senza gambe, che vocalmente sembra ricordare il Lolli post zingari felici, seguito dal rock blues de L'istinto della terra con molte tracce  vocali debitrici dei Litifiba,  non a caso gruppo fiorentino pure loro,  le stesse che ritroviamo nella Genova-Milano descritta dalla Camionale, scritta da Federico Sirianni e nel refrain di Capitan Morgan, che pare recuperato da “17 Re”. Abbiamo pure ballads sgangherate, intimiste e notturne come Alla luce della luna o Al bancone del bar, quest'ultima col bel sax di Gianluca Baroncelli, due canzoni nelle quali viene fuori la mano di Gianfilippo Boni, che di queste sonorità è un maestro. Molto gradevole Il Circo Gelsomino, arrangiato da Davide Fensi, con evidente omaggio al grande Fellini ed alla Giulietta Masina del capolavoro “La Strada”.

 

Splendida la melodia di Naufraghi, cantata a più voci fra le  quali spicca quella cristallina di Giulia Millanta. Talvolta l'orchestra spinge sull'acceleratore, anche se mai troppo violentemente, come nell'Incidente su una strada di montagna( e dintorni) con riff ZZ Top style. Insania è il pezzo più duro del lotto, almeno per metà, suona molto anni 90, e Mike si concede pure un breve solo di sei corde liberatorio. Forse la vetta del disco, me la immagino perfetta per una esecuzione live. I tre fischi finali arrivano con Commiato Blues, non potrebbe essere diversamente visto che il pezzo da sempre chiude i concerti dell'Orchestra, uno slow blues a tinte yankee, con liriche significative: "su di noi non mi pronuncio, quel che resta non è un'ultima chiarezza, e poi, tu lo sai, quel che conta è la sostanza". Mi sento in tutto e per tutto di promuovere questo "La Terra", salvo però chiarirmi le idee per il riscontro on stage, fondamentale per un gruppo come quello di Michele, Mike ed Angelo. Un disco infine idealmente dedicato agli eroi letterari dei fiorentini, adesso in quattro con Vanni Breschi, grandi scrittori devianti quali Celine, Lansdale, Carver e Bukowski.

 

Ricardo Martillos

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