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17 Settembre 2021 ,

Tropea Falò

2021 - Autoproduzione

Le (criticabilissime) disposizioni in materia di sicurezza sulle spiagge li proibiscono. Così, a chi non voglia rinunciare al gusto, alle sensazioni di un vero falò in spiaggia rimangono poche alternative. Tra queste, da qualche settimana a questa parte, però, si può segnalare la nuova compilation dei Tropea: "Falò", appunto. L’idea della compilation nasce al termine di una serata di bisboccia, al ritorno dell’ennesima tappa  del tour gruppo composto da Domenico Finizio, Lollo Pisoni, Pietro Selvini e Claudio Damiano. L’obiettivo che il quartetto milanese ha deciso di perseguire è semplice: dare un’organicità nuova ad una serie di singoli già prodotti e pubblicati dal gruppo. Parte di una triade che si compone di altri due raccolte ("Pigiama Party" e "Alone"), "Falò" raccoglie e sistematizza una manciata di singoli dei Tropea. Come ci ha raccontato Domenico Finizio, chitarrista della band milanese, il disco vuole essere un assortimento volto a ricostruire le atmosfere da chitarra sulla spiaggia. Insomma, diciamo noi, "Falò" è un piccolo affresco, che racconta di un’estate che sta finendo, delle giornate che si accorciano, delle storielle estive che volgono verso il crepuscolo, di un mare che si allontana dalla quotidianità. Tutte queste impressioni, sembrano perfettamente rese dal sound agrodolce della chitarra di Finizio, che si innestano prepotentemente sulla ritmica panciuta disegnata da basso e batteria. Il gusto pare in qualche modo ispirato all’alternative anni ’90, Jesus And The Mary Chain e affini. La produzione delle tracce, curata dallo stesso Domenico Finizio, fa il resto e dà al piatto un gusto sanguigno (raw, per dirla all’inglese), che ha il sapore del non finito, e spinge ancora di più sulla linea della malinconia. Lost In Singapore è il pezzo con cui la compilation si apre nel senso nostalgico di cui prima parlavamo. La voce espressiva seduce l’ascoltatore e lo accompagna durante tutta la track-line. July e il suo ritmo incalzante, invece, raccontano dell’irrimediabile fine e delle incomprensioni dell’estate, delle relazioni e tutto ciò che la riguarda. Tutto sempre con questo mixaggio stupendo che esalta la rotondità del suono e al contempo ne sporca sapientemente la limpidezza. Insomma, per chi volesse mantenersi nel perimetro della legalità, "Falò" può essere uno stupendo strumento per mantenere vive tutte quelle emozioni. Agli altri suggeriremmo di accendere comunque un falò in spiaggia, se solo questa non fosse istigazione a delinquere.

Andrea Costa

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