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6 Agosto 2021

Giuntini Deathline – V

2021 - Autoproduzione

Raramente su questa pagine ci siamo occupati di death metal o black metal che dir si voglia, lo facciamo oggi per segnalare una realtà italiana che nulla ha da invidiare a super produzioni internazionali. Avevamo lasciato il virtuoso chitarrista metal Aldo Giuntini nel 2013 col quarto e bellissimo volume del suo Giuntini Project (“Project IV” dopo i volumi I, II, III) , che vedeva il sopraffino chitarrista cimentarsi in un canonico hard rock/heavy metal di ottima fattura e di stampo Sabbathiano, grazie anche alla presenza dell’ex cantante dei Black Sabbath Tony Martin alla voce e di Roberto Gualdi, tuttora batterista di PFM e Vecchioni, in versione supermetallara. Nel caso di questo nuovo “Deathline” (anche sottotitolato “V” per mantenere la numerazione romana dei precedenti album), Giuntini cambia decisamente rotta abbandonando il classico “hard and heavy” per tuffarsi con triplo salto mortale nelle spire del death metal più corrosivo e tonitruante. Eric Castiglia, alla voce e autore di tutti i testi mortiferi, in inglese ovviamente, si cimenta in un cantato growl gutturale e confuso con venature scream come da copione, così come la batteria di Leonardo Wayan Bacchiocchi e il basso di Davide Pesce hanno la ritmica velocissima e impetuosa come i crismi del genere comandano. Giuntini da par suo è artefice di riff assassini e implacabili come già ci aveva abituato (Human) e dei ficcanti assoli di chitarra taglienti come lame di rasoio pur riservandoci inaspettate sorprese come gli intermezzi spagnoleggianti in Serial Killer e la melodicità negli assoli di Another Soul e di Consumed By Madness pur inseriti in un contesto speed-death-trash al fulmicotone. Ciliegina sulla torta di questo ottimo album che si pone al livello dei maestri del genere (Darktrhone e Nocturnus per citarne un paio di diverse latitudini) è Stab In The Dark brano che conclude l’album dove, accantonando speedosità e trasherie, ritroviamo il vecchio leone Tony Martin alla voce e un riff lento e sepolcrale che ci riportano a pieno titolo nella Black Sabbath Corporation della quale Aldo Giuntini fa indiscutibilmente parte.

Maurizio Pupi Bracali

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