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14 Dicembre 2021

Vivien Goldman La vendetta Delle Punk – Una Storia Della Musica Femminista Da Poly Styrene Alle Pussy Riot

2021 - Volo Libero Edizioni - Pagine 276

“Il punk non l'hanno inventato gli inglesi, l'hanno inventato le ragazze”, dice Kim Gordon, e del suo giudizio possiamo sicuramente fidarci, perché lei c'era. Così come c'era Vivien Goldman, musicista, regista, giornalista, manager (di Generation X e Snatch), collaboratrice di P.I.L e Flying Lizards, nonché insegnante universitaria di storia della musica. In questo bel libro, pubblicato da Volo Libero, editrice di punta nel campo della pubblicistica musicale, Goldman parte dall'esperienza autobiografica per raccontare una storia della musica al femminile. Gli spunti vengono da quando l'autrice da ragazzina vide per la prima volta una chitarrista sul palco, e dall'esperienza personale di Marianne Elliot Said, in arte Poly Styrene, quando vide una ragazza tagliarsi in un bagno, e decise che doveva diventare musicista per parlare della situazione femminile. Poly Styrene, di padre somalo, era un'ousider sia tra i bianchi che tra i giamaicani; frequentava gli ambienti dei rockers e dei rasta, ma ogni tribù le sembrava un piccolo gruppo di diversamente conformisti. Fu una dei quarantadue spettatori del primo concerto dei Sex Pistols a Manchester (qualche altro presente: Ian Curtis, Morrissey, Howard Devoto, Mick Hucknall...), e decise di formare un gruppo anche lei (memorie purtroppo riportate dalla figlia Celeste Bell, poiché Poly Styrene è morta per un tumore diagnosticato in ritardo). Ogni capitolo, introdotto da una playlist per scoprire, o riscoprire le molte musiciste narrate, in gran parte poco note, affronta un aspetto della condizione femminile: l'identità, di genere ma anche culturale, con i suoi stereotipi (se sei di origine africana “devi” ascoltare/suonare la musica nera, non il rock dei bianchi...); l'amore e il suo opposto, la violenza; il rapporto col denaro, l'uso politico della musica. Vivien Goldman lo fa con uno stile sciolto, colloquiale, i termini tecnici o gergali sono sempre contestualizzati o spiegati nelle note, rendendo il libro una lettura molto piacevole anche se non si è fanatici del punk (termine da prendere con le molle poiché si parla anche di reggae, ska, afrobeat, jazz, grunge e molto altro). Un unico appunto si può fare al libro, quello che fa nella sua puntuale introduzione la conduttrice Rai Paola De Angelis: si trattano la scena basca o filippina, indiana, cinese, ma non quella italiana, che pure Goldman conosce e ha sacrificato per motivi di spazio. Rimaniamo in attesa di un successivo testo sull'argomento.

Alfredo Sgarlato
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