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4 Maggio 2021

Pietro Scuderi Gli Approdi Sinfonici Di Frank Zappa

2021 - Arcana - 191 Pagine

Da sempre, Distorsioni riserva un occhio di riguardo alle uscite editoriali, soprattutto se vertenti su musicisti e compositori che hanno segnato, come pietre miliari, il sentiero della musica contemporanea. In linea con la nostra tradizione, segnaliamo l’uscita, per i tipi di Arcana, di questo puntuale e brillante lavoro sulla figura emblematica di Frank Zappa a cura di Pietro Scuderi, docente e “zappofilo” di Scordia, nel catanese. Non un ritratto convenzionale del grande compositore americano, entrato nel suo ciclo lunare nel 1993, come ci si poteva aspettare, viste la complessità e la ricchezza della sua vicenda biografica, oltre che artistica, ma dai dai riflessi speculativi alquanto singolari, in quanto calibrati sul profilo del riferimento sinfonico della sua opera. “Approdi Sinfonici Di Frank Zappa” conferisce uno sguardo altro all’attività creativa del genio statunitense, la cui famiglia era originaria di Partinico, con una dovizia di riferimenti tecnici e musicali notevolissima. Pietro, partendo dalla sua tesi di Laurea in Lettere Moderne, incentrata su Frank Zappa, vi innesta una riflessione sospesa tra biografia e aneliti sperimentali di una qual certa pregnanza. Sono ripercorse le tappe della carriera di Frank, dagli esordi adolescenziali, alle percussioni (pentole e tegami usati come bongas!), con i Ramblers, alla precoce passione per le opere avanguardistiche di Edgar Varèse. Fino al raggiungimento di una propria riconoscibile cifra artistica con la fondazione dei leggendari Mothers Of Inventions, cui si devono alcuni tra i massimi capolavori della musica contemporanea, quali: “Freak Out!” "Absolutely Free", “Uncle Meat”. Un profilo da provocatore, sempre. Contestatore dell’ordine costituito, beffeggiatore del perbenismo imperante nell’America di quegli anni, sempre in bilico tra atto creativo e sarcasmo alla soda caustica. Della fine degli anni Sessanta è un capolavoro del calibro di "Hot Rats" , destinato a segnare pagine decisive nella storia della musica contemporanea. Il taglio che sceglie Pietro, tuttavia, oltrepassa i confini della proposta musicale afferente, per quanto rivoluzionaria nell’approccio, a canoni di riferimento a rock, jazz, r&b, per approdare al sogno della musica orchestrale e sinfonica. Ed ecco, allora, soprattutto nella fase della maturità di Frank, sebbene già ai tempi di “200 Motels” fosse viva e presente la tentazione orchestrale, in un anelito di trascendenza dei suoni già sperimentati, l’approccio visionario alla musica sinfonica, certo, nell’accezione zappiana. In particolare il decennio degli anni ‘80 del secolo XX, vide Frank intessere una formidabile collaborazione con la London Symphony Orchestra, uno dei complessi orchestrali più prestigiosi al mondo, che produsse, al termine di una strepitosa tournée, un album seminale quale “The London Symphony Orchestra | Zappa Volume I e II”.

Sulla scia del cammino compositivo intrapreso, il Nostro inaugura un virtuoso sodalizio con un altro grandissimo innovatore del canone novecenteco: Pierre Boulez. Boulez aveva commissionato a Zappa un’opera, “Perfect Stranger”, che tra mille difficoltà, organizzative, contrattuali, di differente visione del mondo tra i due artisti, troverà infine sbocco nell’album edito dalla CBS che reca l’omonimo titolo. Nei primi mesi del 1991, Zappa ricevette da un ensemble tedesco di 18 elementi, l’Ensemble Modern, la commissione di un’opera da presentare al Festival Musicale di Francoforte, “The Yellow Shark”, che fu eseguita nel 1992 alla Alte Oper della città teutonica sul Meno. La prima direzione dell’Ensemble guidato da Peter Rundel, toccò proprio all’istrione americano. L’album che ne seguì entro a far parte dei classici della musica d’avanguardia mondiale. L’opera straordinaria e l’intensa vicenda biografica di uno dei più grandi artisti del secolo XX, chirarrista immenso, prodigioso compositore, fu troncata bruscamente nel 1993, a causa di un male incurabile. La leggenda di Zappa, però, continua a vivere nei cuori di quanti hanno amato la sua musica e il libro di Pietro ne rappresenta la giusta e brillante epitome.

Rocco Sapuppo (Direttore Editoriale)

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