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24 Giugno 2015 , ,

Valentina Valeri Connubi impensati, inaspettati


valeriValentina Valeri & Band: "Undreamed" (Lostunes Records, 21 Aprile 2015)

 

Un’altra riuscitissima uscita della Lostunes Records è il secondo lavoro della cantautrice rock romana Valentina Valeri: "Undreamed". Ricordiamo che la Lostunes Records è la stessa etichetta che ha prodotto il bellissimo disco dei 2Hurt, "On bended knee", nel 2014. L’atmosfera crepuscolare di Undreamed ne fa un piccolo gioiello di rock acustico cantato con particolare enfasi da Valentina Valeri, autrice di tutti i brani, che si avvale di un’ottima band composta da Giancarlo Cherubini e Fabio Fabrizi alle chitarre acustiche, e della preziosa collaborazione nonché produzione di Paolo Bertozzi, anima dei 2Hurt insieme a Laura Senatore, presente in due dei 5 brani con il suo violino. 

 

valentinaliveUndreamed  funziona come un mantra, molto avvolgente nella sua delicatezza, e Valentina ricorda a tratti la Patti Smith di "Horses", ma anche un po’ Neil Young. Gli arrangiamenti sono molto curati ma mai eccessivi, e le chitarre si intrecciano in supporto alla bellissima voce dell’autrice dei brani. Ariadne’s thread è un blues malinconico, il violino richiama memorie velvettiane in No longer, sembra quasi di ascoltare una versione aggiornata di All tomorrow’s parties. Miracles è davvero un mantra psichedelico con un finale incalzante. Gli effetti alla chitarra elettrica e slide a cura di Paolo Bertozzi danno il tocco finale a questo mini album in cui Valentina dimostra davvero di avere talento e buon gusto, ed il tutto alla fine si rivela di grande impatto. Abbiamo intervistato per Distorsioni Valentina Valeri.

 

L'INTERVISTA

 

Francesco ficco (Distorsioni) - Quando componi le tue canzoni inizi prima dalla musica o dal testo?

Valentina Valeri - Dalla musica generalmente. Il più delle volte i testi vengono di conseguenza alle melodie, butto giù delle idee per poi cercare di modellarle al meglio ed adattarle alla musica. I testi sono una componente essenziale nei miei brani... era così in "Hanging Fire" e lo è ancor di più in "Undreamed". Le liriche non sono solamente quel qualcosa che ti permette di riempire un pezzo strumentale e renderlo cantabile. I testi valentina1raccontano la musica, la rendono fiaba. Io almeno la vedo in questo modo. In linea generale è tutto molto spontaneo, sia nella composizione musicale che in quella lirica. Mi viene in mente un motivo, un giro, se funziona con la chitarra comincio a canticchiarci sopra… poi subentra la parte del “modellamento”, ed è lì che il lavoro diventa più complesso, se così si può dire. Di valentina7solito non parto da un’idea ben precisa, riguardo al tema da trattare in un testo… scrivo frasi, le metto insieme, descrivo immagini e sensazioni, visioni e metafore… E il momento più bello è quando mi rendo conto di aver dato vita ad una tematica, a qualcosa di chiaro e definito, di essere riuscita a parlare “di qualcosa”, o di me, senza che me ne rendessi conto. E proprio con questo modo di fare Hanging Fire si rivelò, alla fine, come una sorta di concept album, cosa assolutamente inaspettata.

 

Quali sono le tue influenze musicali e non?

Questa è la domanda che mi mette più in crisi di qualunque altra. Essendo un’ascoltatrice accanita, una persona musicalmente estremamente curiosa, spazio molto, dal paisley underground, all’indie rock, al punk, alla psdichedelia, al blues, fino al folk e al country rock… quindi è difficile stabilire quale siano le mie fonti di ispirazione… potrei dire magari che ci sono cose che ascolto più abitualmente, e con ogni probabilità finiscono per essere valentina3quelle di maggiore impatto per me. Quando scrivo mi ritrovo spesso a pensare alle atmosfere che vorrei riproporre, seppur in modo il più personale possibile… e spuntano fuori i Dream Syndicate, Neil Young, Patti Smith, Mark Lanegan, il Nick Drake meno “sinfonico”, Marianne Faithfull, R.E.M. e altri. Altre influenze al di fuori della musica… non so. Sono una lettrice ugualmente accanita, soprattutto dei classici della letteratura e/o degli autori più “dissoluti”, crudi, visionari o emarginati… magari anche questo è fonte di ispirazione per me, in maniera inconscia, non saprei dirlo. D’altronde ogni singolo attimo, vissuto nei mille modi in cui si può vivere qualcosa, ed ogni piccola azione, influenza un musicista. Siamo creature complesse, ci facciamo male facilmente, e con piacere. Ecco, questo è importante: io sono influenzata molto da ciò che fa male. E non per masochismo o amore del dolore. Ma per amore e rispetto nei confronti dei sentimenti violenti

 

Com’è nata la collaborazione con Paolo Bertozzi?

bertozziPaolo mi sentì cantare in un locale vuoto e squallidissimo a Roma nell’ormai lontano 2009, facevo da corista ad un mio caro amico, venuto purtroppo a mancare due anni fa. Il mio ruolo in quell’occasione ovviamente era limitato, i pezzi probabilmente neanche adatti alla mia vocalità, ma mi divertivo. Tra il pubblico, composto all’incirca da 7 persone, c’era Paolo. Ricordo che mi disse che avevo una voce fantastica e che cantavo “di pancia” e con grande passione e grinta. Da lì iniziò la nostra amicizia, e dopo circa 50 volte in cui mi disse che avrei dovuto scrivere canzoni mie e cantare i miei pezzi, la nostra collaborazione. Ricordo con un grande sorriso e con gratitudine l’impegno che mise da subito in questo progetto, nonostante fosse la sua prima esperienza da produttore. Da quel momento non mi ha abbandonato neanche per un secondo, mai. Sempre in prima linea. Gli devo molto, come produttore e come musicista.

 

Di cosa parla “Undreamed” e perché questo titolo?

"Undreamed" è una visione della vita, delle cose che accadono. E’ uno sguardo, a volte crudo, a volte sognante, al mondo e alla società moderna, a quello che ti viene imposto e a ciò che tu imponi a te stesso. A volte è un invito a non lasciarsi ingannare, a tenere gli occhi aperti nonostante chi voglia propinarti il paese dei balocchi. Forse perché in fondo troppo spesso si rischia che la propria vita, ed il modo di viverla, divengano solo la Undreamedconseguenza di come ciò che si ha intorno vuole che si viva. In Undreamed si parla di prostituzione, si parla di amore fraterno, di promesse non mantenute, e di un passato che si tenta di lasciarsi alle spalle ma è una lotta troppo dura da cui spesso si esce sconfitti. Il titolo nasce da una serie di fattori… ad esempio, non avrei mai pensato di fare un disco acustico che si portasse dietro proprio le atmosfere che amo più profondamente. L’idea stessa di dare vita ad un disco del genere è stato qualcosa di inaspettato.

 

Mi piaceva la parola Undreamed perché è come se ci avessi trovato dentro una doppia valenza, quella di qualcosa, appunto, di inaspettato ed improvviso, e quella di una speranza realizzata… è un po’ come la differenza che c’è tra qualcosa che ti accade e a cui non avevi proprio pensato, e qualcosa che aspetti da valentina5tanto e che finalmente si realizza. Aggiungerei che la parola stessa, e la sua pronuncia, da subito mi hanno trasmesso una sensazione di delicatezza, di pacatezza, anche di malinconia, come una fotografia virata in seppia, in cui c’è qualcuno che sorride ma i colori smorzano la felicità di quel momento, e tutto diviene un po’ confuso, sospeso…. per capire ancora meglio cosa intendessi con la parola Undreamed e perché ho scelto proprio quella, si potrebbe leggere la poesia scritta da me, che si trova all'interno del libretto… ed ovviamente, per farlo, bisognerebbe acquistare il cd. (Ndr: per chi volesse acquistare il cd e farselo spedire si può andare su sito web www.lostunes.net ed accedere al mail order)

 

Quando ti vedremo live con una band elettrica?

Il prossimo live in chiave elettrica è previsto per il 27 giugno prossimo al Wishlist a San Lorenzo (Roma), dove sul palco salirà la band al completo, con un intermezzo acustico valentina2per riproporre, ovviamente, i brani di Undreamed. Per ora posso dirvi questo, poi naturalmente sarete aggiornati su tutti gli eventi tramite la pagina facebook Valentina Valeri & Band.

 

 

Francesco Ficco

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