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6 Aprile 2022 ,

Barbiero, Manera, Sartoris Verrà La Morte E Avrà I Tuoi Occhi

2022 - Autoproduzione
[Uscita: 08/02/2022]

Il percussionista Massimo Barbiero, la violinista Eloisa Manera e il pianista Emanuele Sartoris si incontrano per una progetto autoprodotto che s'impone alle nostre orecchie, "Verrà La Morte E Avrà I Tuoi Occhi". Già al primo ascolto notiamo l’urgenza quasi viscerale che caratterizza l’album, ogni nota, scambio, accordo viene portato al parossismo. In bilico tra musica contemporanea e suggestioni jazz l’impressione è che la struttura dei brani sia stata appena abbozzata e sia stato lasciato ampio spazio all’improvvisazione che si trasforma in un magma tumultuoso, feroce. Ascoltate Sangue & Respiro che colpisce allo stomaco, attorciglia le budella; la Manera forza il timbro del suo violino straziandolo in continuazione, gli scambi tra percussioni e piano incalzano, Sartoris inventa un piano percussivo e Barbiero si avventa con un impeto inedito sulle sue percussioni, non cesella ma vuole amplificare il volume. Tutto poi muta, Campanula si offre con maggiore pace e costruzione sonora, Barbiero con sapiente capacità dosa le dinamiche e affascina per la capacità di dosare il gesto percussivo. La Manera forza i timbri del suo strumento ricordandoci compositori come Bartók. Ogni brano è intervallato da un interludio che non funge da collegamento tra i due brani ma che vive di vita propria. L’interludio 1 in particolare vede le percussioni mimare quasi suoni elettronici e il violino elettrico della Manera si muove suadente per un brano dal sapore indiano. Il pianista Andrew Hill in un’intervista affermò che Charlie Parker una volta gli disse: ”Io considero la melodia come se fosse ritmo”. Curiosamente pare che in questo progetto i musicisti sovente abbiamo fatto proprio questa massima. In The Cat Will Know l’accumulo sensoriale diventa cosi saturo che l’orecchio entra in frenesia, si esalta, fatica a seguire le frasi dei singoli strumenti tanto il ritmo e la potenza le catapultano in un inedito spazio sensoriale. Morning è un brano che riappacifica, quasi una chiusura d’obbligo, che riassume il progetto: la tensione e il rilascio emotivo si fanno palpabili, il piano può allungarsi, prendere i suoi spazi giocare con timbri pieni e rotondi. Se la lirica Pavesiana, a cui è ispirato il titolo:  "è il frutto di una cocente delusione amorosa [...] nei confronti dell’attrice americana Constance Dowling", come ricorda Davide Ielmini nelle note di copertina, la musica del progetto è vitale, giocosa, urgente come l’inizio travolgente di un amore o la fine dello stesso che ci lascia sfiniti e traboccanti di ebbrezza.

Voto: 8/10
Nicola Barin

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