Alora Crucible Thymiamatascension

Misticismo e New Age sono gli elementi cardine di “Thymiamatascension”, primo album pubblicato sotto il moniker Alora Crucible per lo statunitense Toby Driver, abile polistrumentista che in oltre un quarto di secolo di carriera ha spaziato nelle più svariate sperimentazioni avanguardistiche. Tanto il nome, traducibile all'incirca come “crogiuolo di luce divina” (Alora, termine preso in prestito dalla cultura greco-latina), quanto il titolo del disco “ascensione del fumo d'incenso” rievocano nell'ascoltatore il senso di una sorta di misticismo universale, in cui le sofisticate ed ariose melodie di Driver cercano di farsi il veicolo attraverso cui l'ascoltatore possa giungere ad uno stato di pura estasi spirituale. Partendo da queste premesse, si capisce come questo primo capitolo del progetto Alora Crucible si ponga obiettivi decisamente elevati, che vanno ben al di là dell'aspetto musicale. Ciò nonostante, pur partendo da ottime basi e da un sound cristallino ed incantatore, l'intento del polistrumentista sembra concretizzarsi solo a sprazzi. I sei lunghi brani di questo progetto posseggono indubbiamente parecchi spunti evocativi, eppure il decollo spirituale non sembra mai avvenire del tutto, un po' per il senso di già sentito che qua e là impedisce l'estasi andando a stuzzicare l'orecchio più critico e terreno, un po' per il senso di interruzione imprevista che sembra puntualmente giungere a conclusione di ogni brano: troppo spesso quelle incantevoli parti strumentali a base di elettronica, riverberi ed archi che ci immaginiamo essere il preludio di un'esperienza profonda e struggente, si rivelano purtroppo essere la mera conclusione del brano deludendo le aspettative e facendo complessivamente del disco un ottimo e assai raffinato sottofondo per una sessione di meditazione o di yoga, ma nulla più. Un vero peccato, perché la qualità della produzione e l'indubbio talento di Toby Driver lasciavano presagire grandi cose per “Thymiamatascension”, album pieno di potenzialità inespresse che stuzzica certamente l'ascoltatore, spingendolo a capire cosa gli stia sfuggendo all'interno di questo labirinto spirituale. Il risultato finale, purtroppo, è solamente quello di un ascolto certamente piacevole che tuttavia non lascia un'impronta duratura, spingendoci verso altri lavori che magari, con una più efficace semplicità, riescono a toccarci nel profondo come questo disco non riesce a fare.