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5 Agosto 2022

Goodbye, Kings The Cliché of Falling Leaves

2022 - Overdrive Records
[Uscita: 26/05/2022]

La materia ed il suo protrarsi oltre i propri confini sensibili, una deriva metafisica della sostanza che scardina le regole della permanenza e deborda nell’infinito. Il senso che si trae dall’ascolto della musica di “The Cliché Of Falling Leaves”, quarto album dei Goodbye, Kings, è proprio quello di un flusso sonoro che si avviluppa nelle frequenze impercettibili dell’essere per farne fuoriuscire l’energia vitale, anche quella più oscura. È proprio questa alternanza di luoghi, visioni presenti e distopiche che caratterizza l’attitudine post-rock della band milanese, quella di costruire suggestioni partendo da un linguaggio sedimentato da idiomi diversi che potremmo ricondurre indubbiamente ai Godspeed You! Black Emperor. Del collettivo canadese i Goodbye, Kings condividono la libertà di sviluppo di una scrittura che ruota attorno a paesaggi in continuo movimento proiettati su un fondale di desolazione, a volte squarciato da luce accecante. L’album si articola in quattro segmenti, ciascuno dedicato ad una stagione, ai quali se ne aggiunge un quinto che costituisce sintesi e rielaborazione di un complessivo senso di passaggio e ciclicità della vita. La particolarità dei Goodbye, Kings è proprio quello di non cadere mai nel deja vu, maneggiando con grande sensibilità materia cameristica, sintassi morriconiane provenienti da un western decadente e micro intarsi tonali. Autunno, Inverno, Primavera ed Estate non sono altro che la rappresentazione degli stadi ciclici di un processo di erosione ineluttabile del dominio dell’uomo sulle cose, che conduce ad un futuro che, paradossalmente, inizia alla fine del Tempo. L’opener Part I - Autumn vive di escoriazioni sintetiche simili a un’alba che lentamente nasce da un bozzolo urticante prima di spegnersi sulle note di un piano dolente. La successiva Part II - Winter ha un nucleo noir alla Bohren & Der Club Of Gore con un climax che si inerpica in un moto introverso per poi perdere energia. Part III - Spring si schiude ad una apertura vicina al mood dei nostri Giardini Di Mirò in un intreccio di fiati che si rincorrono prima di destrutturarsi. Lo slide di Part IV – Summer definisce una spettrale ambientazione southern, mentre in chiusura la lunga suite di Part V – Autumn… Again riassume le varie anime dell’ensemble, con spore di Slint ed una dinamica di stratificazione noise da cui si genera una coltre di distorsioni e clangori industrial che rallentano il battito, segnando il termine di un infinito viaggio onirico. Infine, si segnala l’interessante connubio tra la musica dell’album ed un docu-film intitolato “Memoire: A Decade Of G.K”, per il momento disponibile solo in formato DVD in aggiunta al supporto fisico. Album da ascoltare attentamente per poi perdersi negli anfratti dello spirito e riemergerne.

Voto: 8/10
Giuseppe Rapisarda

Audio

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