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2 Novembre 2014 , , ,

Neil Young STORYTONE

2014 - Reprise Records
[Uscita: 04/11/2014]

Canada                                                                      # Consigliato da Distorsioni

storytone coverNeil Young torna con un nuovo sorprendente lavoro, il secondo in un anno dopo il discusso e quasi surreale "A letter home". In “Storytone” Neil si fa accompagnare da un'orchestra di 93 elementi e da una big band, ma non basta: nell'edizione De Luxe c'è un secondo CD con le scheletriche, bellissime versioni nude e crude degli stessi brani per sole voci, chitarra, armonica e piano, intrisi di blues (I want to drive my car, Say hello to chicago, Like you used to do) e folk ( When I Watch You Sleeping, Tumbleweed. Cominciamo col dire che i pezzi di questo disco sono davvero belli, a prescindere dall'abito sonoro che li riveste. Esperimenti di tal genere vi furono già in passato. Si pensi a A man needs a maid  in  "Harvest" con la supervisione del compianto Jack Nitzsche e l'apporto della London Symphony Orchestra o alla presenza dell'ensemble di archi della Gone with the wind orchestra in "Comes a Time"; o, andando molto indietro negli anni, alle meravigliose ed elegiache Expecting to fly  e Broken Arrow  di Young con i Buffalo Springfield nell’album “Buffalo Springfield Again” (1967). Ma in questo caso il loner fa sul serio e dà alla luce un vero album orchestrale. Non v'è dubbio che le tracce registrate in solitaria, siano di gran lunga, a nostro avviso, da preferire riportandoci ad atmosfere che furono di "After the gold rush", "Harvest", Harvest Moon" e, in taluni casi, addirittura di "Tonight's the night". 

 

Neil-Young-011Ma il sapiente arrangiamento sinfonico non cancella la bellezza di brani quali Plastic flowers, Who's gonna stand up? (durissima l'estate scorsa con i Crazy Horse) I want to drive my car. Semmai il suono dell'orchestra riesce a valorizzare l'interpretazione vocale di Young, mai cosi ispirata negli ultimi anni. E' un album molto personale: la separazione dalla moglie Pegi dopo un matrimonio durato 36 anni e la nuova relazione con Daryl Hannah (Like you used to do, I'm glad I found you), l'impegno ambientalista (Who's gonna stand up?). Ma il suono del piano e dell'armonica affondano le loro dolenti e malinconiche note nella nostra anima in qualunque forma esse si presentino. I torbidi blues rimandano alle session iperalcoliche degli anni '70, ma anche alle fumose atmosfere swing di "This note's for you". Come detto prima non abbiamo dubbi su quali versioni preferire, ma anche rivestite di legni e ottoni leneil young studio canzoni di Storytone restano comunque ottime canzoni, grazie anche all'apporto di Al Schmitt che ha registrato e missato il tutto dal vivo in studio e alla sapiente direzione di Michael Bearden  e Chris Walden. E poi Neil è Neil. Ha sempre fatto ciò che voleva e sempre senza compromessi. Basti pensare ad album discutibili quali "Trans", "Landing on water", "Everybody's rockin'". La grandezza di un genio si misura anche dalla sua spiazzante, a volte folle, coerenza con se stesso. Un disco diviso in due parti. Stesso scheletro, diversa pelle. Amatele entrambe.

 

Voto: 8/10
Maurizio Galasso

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