Torres Silver Tongue

“Ho fatto esattamente il disco che volevo” dice Torres a proposito di questo nuovo album intitolato “Silver Tongue”, lingua d’argento. Quella era esattamente la nostra speranza visto che la delusione procurata dal precedente “Three Futures” era stata grande e la nostra sembrava aver perso completamente la bussola. Un vero peccato perché erano in tanti a riporre speranze nella talentuosa 29enne Mackenzie Scott alla luce di due ottimi album, il primo omonimo e soprattutto il bellissimo “Sprinter” (2015) dove azzardare paragoni con Pj Harvey non pareva tanto azzardato. La produzione del precedente era decisamente sbagliata, il tentativo di aggiungere arrangiamenti più corposi e un po' di elettronica aveva finito per appesantire il tutto oltre ad una vena creativa decisamente sotto tono per le sue medie. Con “Silver Tongue” Torres, nomignolo che pare ereditato dal nonno, rialza decisamente la testa ed inaugura in bello stile il 2020 al femminile, che al solito immaginiamo ricco di esaltanti scoperte. La biondissima ragazza della Florida ci regala nove canzoni per 35 minuti scarsi di musica dove sembra riprendere la strada maestra intrapresa 5 anni fa. La bella voce di Torres viene stavolta evidenziata anche in tracce dall’andamento più lento nella scura e profonda Records Of Your Tenderness, in A Few Blue Flowers, nella delicatezza di Gracious Day, un po' di dolcezza non guasta mai e la bella melodia di Dressing America, scelta non per caso come video di promozione del disco, dopo che in precedenza erano già usciti due singoli come antipasto. La Scott più ricca e corale sta da altri parti, la notevole Last Forest, che contiene il miglior refrain dell’album, ma pure Two Of Everything e i cinque minuti di Good Grief, dalle parti di illustri colleghe come Courtney Barnett e Lucy Dacus. Da segnalare che la Merge Records ha avuto la bella idea di regalare un 7” a tutti quelli che acquisteranno il disco sul loro sito, questo contiene due tracce non presenti sul supporto ufficiale e portano il significativo titolo di Too Big For The Glory Hole con come retro il demo di Good Scare, quest’ultima già uscita in versione ufficiale qualche mese prima. Tutto ok a parte il fatto che i tanti che non possiedono un giradischi dovranno procurarsi in un altro modo i due pezzi aggiuntivi. Con “Silver Tongue” Torres ha riallacciato il filo del discorso che pareva abbandonato per strada decisa a riprendersi il suo posto fra le (tante) songwriters di livello che gli ultimi decenni ci hanno fortunatamente regalato. Mackenzie Scott farà una sola apparizione dalle nostre parti al Circolo della Musica di Rivoli, Torino, il 14 marzo, non chiedetemi consigli perché già conoscete la risposta.