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9 Dicembre 2021 ,

Roy Montgomery Rhymes Of Chance

2021 - Grapefruit Records
[Uscita: 22/10/2021]

Solo pochi mesi fa il neozelandese Roy Montgomery ci aveva stregato col suo precedente album “Island Of Lost Souls”, quindi l'annuncio di un nuovo album non poteva che incuriosirci. Il nuovo disco presenta una sostanziale novità rispetto al precedente: l'uso della voce, dello stesso Montgomery in gran parte dei brani, dell'ospite Emma Johnston in quattro, i due che chiudono le sei parti della title-track e i due conclusivi. Dobbiamo dire che la scelta non ci sembra convincente: se Roy Montgomery è un grande chitarrista, di ottima tecnica e buon gusto, nel canto risulta più stereotipato. La sua voce baritonale è piuttosto monocorde, poco melodica, ci ricorda quelle di tanti gruppi gotici (o “dark”, come li chiamavamo in gioventù) che in fin dei conti apparivano persino autoparodistiche. Un po' meglio i brani con la voce femminile, anche se pure questa non appare originalissima e legata a stilemi anni '80. Inoltre in Rhymes Of Chance pt.6 e Aspiratory la voce non è al servizio di un testo ma usata come puro gorgheggio, pratica che lo scrivente trova piuttosto soporifera (molti non saranno d'accordo, l'importante è che non si scateni una guerra a colpi di post sui social come è avvenuto per il successo di una boy band e di un cartoon romanesco). I brani più convincenti, almeno per chi scrive, si rivelano i due strumentali, Rhymes Of Chance pt.3, e Das Wartezimmer, soprattutto la prima con la sua melodia orientaleggiante, in cui lo stile di Montgomery, minimale ma coinvolgente, crea un vero pathos con la ripetizione di frasi chitarristiche trattate con effetti in modo da sembrare quasi una tastiera, anche questo stilema tipico di certa new wave che sicuramente Montgomery non ha dimenticato, e noi con lui. Disco da non bocciare in toto ma solo per completisti.

Voto: 6/10
Alfredo Sgarlato

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