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27 Gennaio 2022

Violent Scenes Rebirth

2022 - Sac Recordings
[Uscita: 26/01/2022]

Ogni idea di futuro passa attraverso un rito di ritorno ad un ideale punto di partenza che consente di guardare alle cose lasciate alle spalle con occhi diversi, solo per potere loro dire addio. Questo moto dell’anima crea la liberazione di quello che abbiamo incatenato, dei prigionieri che abbiamo in qualche modo inconsapevolmente fatto lungo la nostra strada. Il progetto “Rebirth” dei Violent Scenes ci parla proprio di ritorni e catarsi attraverso la ricombinazione in chiave sintetica di tre brani tratti dall’album d'esordio “Know By Heart” del 2017 a cui la band pugliese è particolarmente legata da un vincolo di riconoscenza. Che la musica dei Violent Scenes abbia una valenza cinematica lo si evince da una sensibilità orientata a lavorare sulle potenzialità di una scrittura centrata su uno score immaginario. Si consideri la partecipazione allo spettacolo teatrale “Abbandoni” con la compagnia pugliese Teatro delle Rane, così come al reading dei “Dialoghi Con Leucò” di Cesare Pavese o ad altre sonorizzazioni su film di Godard o Lynch. L’opener Unit 01 prende avvio da un sentiero ambient che conduce alla spiritualità di David Sylvian & Robert Fripp per poi aprirsi a sonorità post rock, con accenti vicini allo spleen dei nostri Giardini di Mirò, mentre la successiva Unit 02 corre su un binario di drammaticità che evapora in un alveo claustrofobico saturo di energia. La conclusiva Unit 03, probabilmente la traccia centrale di tutto l’EP, ha echi di un'elettronica alla Moderat con le sue pulsazioni che si riconnettono ad un versante shoegaze fatto di effluvi impalpabili e riverberi infiniti in cui sono immerse le chitarre. Possiamo dire che, al netto di un confronto con i brani originali dell'album “Know By Heart”, le nuove versioni vivono di una vita propria, guardano al passato ma, nello stesso tempo, se ne distaccano con assoluto rispetto. Per i Violent Scenes “Rebirth” ha il significato di una ripartenza verso altre direzioni o, più semplicemente, della necessità di rifiatare guardandosi indietro prima di assecondare il bisogno di trasformarsi in altro da sé.

Voto: 7/10
Giuseppe Rapisarda

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