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10 Marzo 2021 ,

Goat Girl On All Fours

2021 - Rough Trade Records
[Uscita: 29/01/2021]

Tesi: in questi ultimi anni la musica migliore viene da South London. Prendiamo “Source” di Nubia Garcia,  personale disco dell'anno 2020, pensiamo a tutti i progetti che coinvolgono Shabaka Hutchings e i suoi accoliti, o ai collettivi come Kokoroko, Maisha, Nejira, che hanno riportato freschezza nel mondo del jazz. Antitesi: in questi ultimi anni la musica migliore la fanno le ragazze. Per molti il disco dell'anno 2020 è stato quello di Fiona Apple, e poi abbiamo Julia Holter, St. Vincent, Cate Le Bon, Adrianne Lenker e decina di altre, secondo i gusti. Sintesi: Goat Girl sono quattro ragazze da Brighton, South London, e hanno appena pubblicato un disco straordinario. L'appellativo di “capra”, tanto caro a un patetico opinionista televisivo, che si sono date come nome contrasta con la loro musica, se vogliamo usarlo in tal senso: qui troviamo freschezza, brillantezza, lucidità. Dopo l'esordio omonimo di tre anni fa, più influenzato da punk e garage, il nuovo “On All Fours” svolta con leggiadria verso il pop, mescolato con quelle sonorità avveniristiche che tanti anni fa si chiamarono new wave, e a tratti con quella ricerca di astrazione che circa trent'anni fa qualcuno chiamò post rock. Ma non pensate a un mero revival, anzi. Il disco si apre con una ballata, Pest, che mostra subito la buona cifra compositiva delle ragazze, ribadita da altre ballate come Anxiety Fields o They Bite On You, rette dalla perizia vocale di tutto il gruppo. La vena pop esplode nella seconda canzone Badibaba, con un irresistibile ritmo motorik, e un intrecciarsi delle voci che può ricordare gli Stereolab, le cui atmosfere retrò pop tornano nella bellissima Bang, altro trascinante brano lounge pop (se poi siete tra quelli che amano i Broadcast di Trish Keenan più del gruppo di Laetitia Sadier adorerete Where Do We Go From Here, con le sue tastierine low cost). Vertice del disco, ma è dura scegliere, Jazz (In The Supermarket), ritmo in levare e fiati in evidenza. Percussioni e chitarre effettate al proscenio in Once Again, loop di tastiere in Sad Cowboy, riuscite canzoni dal retrogusto eighties. Le canzoni sono varie, ben amalgamate, senza riempitivi o fotocopie. Disco perfettamente riuscito, a nostro parere possibile disco dell'anno.

Voto: 8/10
Alfredo Sgarlato

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