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18 Gennaio 2021 ,

Nic Marsél Nessuna Utilità Pratica

2020 - Viceversa Records
[Uscita: 10/11/2020]

Nicola Cereda è stato autore e chitarrista nei primi tre album dei Circo Fantasma, tra cui l’ottimo “Ninnananna Per La Classe Operaia”. Oltre a questo, la visione di Cereda si è nel tempo sviluppata in altre direzioni, se si considera la collaborazione con Vénera Kastrati con cui ha realizzato e prodotto installazioni multimediali presentate sia alla 53ma Biennale di Venezia che alla 25ma Biennale dei Paesi del Mediterraneo di Alessandria d’Egitto. “Nessuna Utilità Pratica” è il primo album solista di Nicola Cereda con il moniker di Nic Marsél, in cui la sua capacità di scrittura viene innervata da un maggiore tasso di densità emotiva che inaugura una nuova fase nel suo percorso di ricerca. “Nessuna Utilità Pratica” è un album che vive di suggestioni profonde, di una letteratura metropolitana aperta agli spazi della solitudine e dell’inquietudine per affermare la propria individualità. Le dodici tracce sono avvolte da un suono oscuro e magmatico, come fossero legate reciprocamente ad una forza ancestrale dal sapore ferroso di sangue e blues frammisto ad una paura atavica di eredità perdute. Il mood della scrittura si delinea in strutture folk il cui corpo legnoso è attraversato dalle tessiture della chitarra di Paz Defina, costruite su un pianale di elettricità irrequieta su cui scorrono spettri di paesaggi desolati e lunghi tracciati destinati a perdersi nel nulla. “Nessuna Utilità Pratica” è un disco di antiche ferite aperte, di un’era di glaciazione dei sentimenti in cui sentirsi fuori posto, ma felici di aver compreso come le scorie delle cose passate spalanchino le tante possibilità del futuro. La poetica di Nic Marsél ha uno spessore autoriale in cui il blues diventa la lingua primordiale, la base vitale da cui si dipanano suggestioni vicine al decadentismo di Mark Lanegan, ai confini di una Americana desertica, quanto alla classe di Paolo Benvegnù (vedi le traiettorie armoniche di Volo L.H.) con il quale condivide un carattere di autorevolezza nel peso specifico delle parole. Il tremolo della chitarra dell’opener Qualcosa In Più è una lacerazione urticante vicina alle vibrazioni noir di “Blues Funeral” dello stesso Lanegan, così come la melmosa Pulsar Blues, Un Treno ha invece la sferzante leggerezza del vento sulla faccia fuori dal finestrino dell'auto, la successiva già menzionata Volo L.H. è uno dei vertici dell’album, con il suo accennato drumming e con quella saturazione delle chitarre che ricordano nell’andamento lo spleen ninenties di “High And Dry” dei Radiohead. Dottor N.U.P. ha un’anima che potrebbe appartenere tanto ai Queens Of The Stone Age quanto ai Marlene Kuntz, Luce Gialla è un altro piccolo gioiello dagli intarsi curati risalente nella ispirazione allmigliore tradizione cantautorale. Toccante poi la malinconia della magnifica Ultimo Giro Di Giostra, una sorta di dedica alla fine del mondo, un saluto teatrale accompagnato da un gesto di gioioso cinismo. “Nessuna Utilità Pratica” è un disco che parla di come la vita sia fatta non tanto da quello che si ha ma più che altro da quello che ci manca e che forse non avremo mai. Canzoni intrise di una poetica dell'assenza, perché, in fondo, siamo più quello che avremmo voluto essere anziché quello che gli altri vedono di noi. 

Voto: 7.5/10
Giuseppe Rapisarda

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