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5 Marzo 2017

Jens Lekman LIFE WILL SEE YOU NOW

2017 - Secretly Canadian Records
[Uscita: 17/01/2017]

Svezia   

 

Le ultime notizie risalgono a due anni fa, al progetto “Postcards”, che vedeva Jens Lekman impegnato nella pubblicazione in digitale di un brano a settimana per tutto il 2015; operazione mastodontica portata a termine con successo. Lo stesso anno il cantautore svedese, in collaborazione con il Cincinnati Contemporary Arts Center, aveva messo in musica le storie di alcuni sconosciuti per il progetto “Ghostwriting”. Ma Lekman è instancabile. Oggi lo ritroviamo a fare quello che gli riesce meglio: scrivere piccoli gioielli pop. “Life Will See You Now”, il suo quarto album (ispirato, a detta dell’autore, proprio dall’operazione Postcards) sempre sull'ottima Secretly Canadian Records, arriva sugli scaffali dei negozi a distanza di quattro anni dall’ultimo “I Know What Love Isn't”. Quattro album in sedici anni di attività possono sembrare  pochi davvero, ma in questo lasso di tempo l’autore di Goteborg ha dato alle stampe una manciata considerevole di EP, una raccolta imperdibile come “Oh You're So Silent Jens” e collaborato con la Biennale di Goteborg.

 

jenslekman1Il nuovo lavoro si affida alle mani sapienti di Ewan Pearson, già produttore a fianco dei Chemical Brothers e M83. È ancora una volta un pop sofisticato ma orecchiabile a farla da padrone. Jens Lekman è abile con le melodie, ci sono violini, fiati, percussioni, pianoforti, sprazzi di elettronica qua e là e qualche piccola incursione nella world music. Ma in primo piano, come sempre, c’è la sua voce, calda, accogliente e colma di malinconia. A calibrare il tutto una cura per gli arrangiamenti che rendono "Life Will See You Now"  un disco efficace e piacevole. L’inizio è affidato alla splendida To Know Your Mission: il baricentro di ciò che segue è spostato (rispetto al disco precedente) verso jens-lekman-940il pop che strizza l’occhio alla dance music  (How We Met, The Long Version, Evening Prayer, What's That Perfume You Wear?) con l’assetto ritmico che gioca un ruolo fondamentale.  Le capacità cantautorali del musicista svedese svettano in episodi quali How Can I Tell Him e Wedding in Finistère. Qualche battuta d’arresto con Our First Fight e Hotwire The Ferris Wheel, ma Lekman nella fase finale del disco ci regala due perle come Postcard #17 e Dandelion Seed. Il lo-fi degli esordi è ormai un ricordo lontano. Resta tanta perizia artistica nel cercare sempre nuove soluzioni in perfetto equilibrio tra melodia e arrangiamenti. 

 

Voto: 7/10
Michele Passavanti

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