Migliora leggibilitàStampa
23 Ottobre 2020

Bruce Springsteen Letter To You

2020 - Columbia Records
[Uscita: 23/10/2020]

Nell’anno 2020 resta ormai poco da chiedere a un personaggio come Bruce Springsteen, un artista che a 71 anni di età ha ormai dimostrato tutto il suo valore facendo ricredere nel tempo anche molti suoi acerrimi detrattori. Sì, perché se pensate che il suo cammino verso la gloria sia stato tutto in discesa siete in errore. Adesso, sarà per l’invidia dei tanti o per quello stupido soprannome mafioso che lui ha sempre (giustamente) disprezzato se diamo una sbirciata ai social network sono molti quelli che gli hanno voltato le spalle. Ok, il meglio a livello discografico l’ha già regalato, basterebbero da soli i suoi primi sei album per consegnarlo alla storia, per non parlare delle sue performance live con la E Street Band, in particolare quelle testimoniate nel Box Set “Live/1975-85”, dallo straordinario ”Hammersmith Odeon London 75” per finire con le migliaia di bootleg che lo riguardano, con storiche esibizioni adesso diventate “regolari” sul suo sito ufficiale. Inevitabili i passi falsi in studio con una discografia lunga quasi 50 anni anche se quasi mai siamo arrivati a livelli mediocri o da censura. Il nuovo album “Letter To You”, esce a breve distanza dal precedente “Western Stars” e nonostante la release date sia il 23 ottobre è stato registrato in pre-pandemia nel 2019, in soli 5 giorni, live in the studio con la E Street Band al completo. Un disco che sfiora l’ora di durata che se esistesse solo il vinile sarebbe un doppio, sia pur breve, come lo storico “The River”, album che il 17 ottobre ha compiuto 40 anni. Un lavoro che si presenta con una veste grafica più adatta a un catalogo autunno/inverno di Zara o H&M che a un album, con il nostro uomo spruzzato dalla neve newyorchese. Per l’ennesima volta Springsteen ci ha messo la faccia, in tutti i sensi, del resto il coraggio non gli è mai mancato, come quando sorprese tutti uscendo in solitaria con quel capolavoro chiamato “Nebraska” (1982). E proprio a quest’ultimo disco sembra inizialmente riallacciarsi il ventesimo capitolo di Bruce, ascoltando l’iniziale bellissima One Minute You’re Here per un attimo abbiamo pensato di vedere bissata quell’opera miracolosa salvo però saltare alle tracce successive che ci restituiscono il solito Springsteen che tutti conosciamo. I pezzi sono medio lunghi, ben quattro sono di sei minuti e la sensazione generale è che si tratti dell’album migliore della sua recente produzione discografica, diciamo del nuovo millennio. Quello che rende speciale “Letter To You” e migliore dei precedenti lavori sono le tre canzoni ripescate dal vecchio archivio di Springsteen e destinate al nastro per l’audizione con John Hammond per “Greetings From Ashbury Park, N.J.”. Stiamo parlando del 1972. Sono i sette minuti scarsi di If I Was The Priest che, titolo discutibile a parte, è la traccia strumentalmente più ricca, magari dal vivo diventerà pure chilometrica. Uno dei gloriosi reperti del passato insieme alla splendida Song For Orphans, altra long track con rimandi al Dylan del '66 per finire con Janey Needs A Shooter. Ma sarebbe ingiusto terminare qui il racconto. Impossibile ignorare le altre cose belle qui presenti, come le trascinanti Ghosts e Burnin’Train, Last Man Standing con un refrain che entra velocemente in testa e la pomposa House Of A Thousand Guitars. Meno convincente la title-track, scelta per introdurre l’album, sottotono anche episodi come The Power Of Prayer e Rainmaker ma sono gocce nell’oceano di un disco che ha molte frecce nel suo arco per far tornare molti appassionati che avevano abbandonato Bruce a farli ricredere e costringerli ad ascoltarlo nuovamente. “Letter To You”, messo più o meno volutamente a disposizione delle masse affamate una settimana prima dell’uscita ufficiale rappresenta la più bella sorpresa dell’anno, limitandoci ai grandi vecchi del passato, gli over 70 per intenderci. The Jersey Devil strikes again.

Voto: 7.5/10
Ricardo Martillos

Audio

Video

Inizio pagina