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25 Settembre 2023

Colleen Le Jour Et La Nuit Du Réel

2023 - Thrill Jockey Records
[Uscita: 22/09/2023]

Artista mutevole, Colleen (nome d'arte di Cécile Schott), anche per via della sua travagliata vita personale, torna con questo ottavo album, "Le Jour Et La Nuit Du Réel",  pubblicato in forma di doppio LP, ai suoi esordi, ossia alla musica puramente strumentale ed elettronica, dopo che nei precedenti album, “Les Ondes Silencieuses” su tutti, si era cimentata con strumenti della tradizione barocca come la viola da gamba ed anche al canto. Qui invece usa un unico strumento, un sintetizzatore Moog Grandmother, ed alcuni effetti analogici, scelta che spiega la natura vintage dei suoni. Non si tratta però di un disco monocorde, anzi le sonorità sono varie, piacevoli, un primo paragone che viene spontaneo fare appena parte il primo brano Subterranean è col gioioso minimalismo del Terry Riley di “A Rainbow In Curved Air”. Il riferimento alla musica barocca tanto amata da Colleen però non si perde del tutto: la struttura del disco è quella delle suites, sette in totale, divise in tre o quattro moveimenti ciascuna, tutti molto brevi, solo un paio superano di poco i cinque minuti. Subterranean è il brano più riconducibile al minimalismo, ossessivo nelle sue reiterazioni di brevi frasi sonore ma mai ansiogeno. The Long Wait, più aspra e umbratile, riporta maggiormente all'elettronica degli anni '80, così come To Hold And To Be Held, più malinconica, probabilmente il brano più adatto a capire la personalità di Colleen, che nelle interviste dichiara di saper comporre e suonare musica esclusivamente in solitudine. Mon Coeur è la più giocosa delle suites, quella che più riconduce ad un universo infantile, con melodie da carillion o da ninna nanna. Molto cupa è invece Be Without Being Seen, tre movimenti molto bevi, con suoni cupi accentuati dall'uso dei delay che creano un'atmosfera da film distopico; è possibile però, come verrebbe da pensare leggendo il titolo, che il brano sia ispirato dalle vicende personali dell'artista, tra cui l'emergere di una malattia autoimmune cronica. Più complessa, più luminosa nei suoni ma ancora sottilmente malinconica la successiva Les Parenthèses Enchantées, in ben cinque movimenti che ne fanno la composizione più lunga del disco. Chiude Night Looping, che nelle sonorità e nella costruzione tecnica tiene fede al titolo. Alcune composizioni al primo ascolto potrebbero sembrare monocordi, ma poi ascoltandole con attenzione si entra nel mondo sonoro di Colleen, si apprezzano le sue tonalità intimiste ma mai deprimenti, e ci si innamora di questi incantati loops di tastiere antiquate. Un disco sicuramente piacevole per chi ama la musica elettronica, specie se démodé, chi invece non può vivere senza le chitarre o cerca la novità a tutti i costi potrebbe non apprezzare.

Voto: 7/10
Alfredo Sgarlato

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