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17 Settembre 2018 ,

KEN Mode LOVED

2 - Season of Mist
[Uscita: 31/08/2018]

Canada   #consigliatodadistorsioni     

 

ken mode Loved_CoverIl settimo album del trio canadese KEN Mode, Loved, al contrario di quello che può suggerire il titolo, è una bomba di brutalità, in un senso quasi metafisico. Il lavoro, pubblicato come di consueto dall’etichetta indipendente Season Of Mist, si discosta dalle sonorità punk del precedente “Success”, prodotto da Steve Albini, e torna su una pista già percorsa, quella del metal e del noise rock, avvolta però da un’aura fortemente post-hardcore e decisamente più cattiva che mai. Ad aprire le danze è la violenta Doesn’t Feel Pain Like He Should, con le sue sonorità hardcore, i tumulti della batteria di Shane Matthewson e la potente disperazione della voce del fratello Jesse a fare da protagonisti. I due brani a seguire, The Illusion of Dignity e Feather & Lips, dilatano questa cupa e straziante intro caratterizzata da chitarre stridenti e urla aggressivamente apocalittiche.  I brani centrali dell’album, tra cui Learning To Be Too Cold e Very Small Men, tornano verso suoni più riconducibili a quelli della tradizione noise rock, riducendo i livelli di aggressività rispetto ai titoli di apertura senza però sacrificare la tempra che fino a questo punto ha caratterizzato “Loved”. In questa ‘terra di mezzo’ del disco vengono introdotte tonalità più ermetiche, sepolcrali e introspettive, che si sviluppano poi completamente nei tre brani di chiusura.

 

This is a Love Test si fa strada in modo elegante con l’intro di sax suonata da Kathryn Kerr seguita da un post-intro decisamente ‘fugaziana’ prolungata per oltre due minuti, la metà del brano stesso, per poi esplodere in un coro volutamente dissonante fatto di liriche strepitanti e chitarre acutamente distorte. L’album si kenchiude con una traccia di 8 minuti e mezzo, No Gentle Art, che, a una prima impressione potrebbe risultare meno coinvolgente delle altre, ma che invece si rivela un ottimo sunto del lavoro proposto in “Loved”, grazie alla maestria con cui i KEN Mode riescono a fondere metal, post-hardcore, linee di sassofono e dettagli industrial. “Loved” non è per i deboli di fegato, né per gli amanti del metal in chiave classica, perché è un album che non mette a proprio agio, che spiazza per le sue svariate influenze e non lascia speranza di uscire dalle tenebre viscerali di cui si fa portavoce. Si tratta di un disco conciso, che va diretto al sodo, senza però risultare scarno o sbrigativo. È completo in ogni suo dettaglio, catartico, perfetto nella struttura ‘a terzine’ e più feroce che mai. 

 

Voto: 8/10
Ambra Cavallaro

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