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10 Gennaio 2022 , , ,

Il Testamento Degli Arcadi Il Testamento Degli Arcadi

2021 - Lizard Records / G.T. Music Distribution
[Uscita: 01/11/2021]

Potremmo definirla un’avventura spaziale, più che musicale, quella di un manipolo di esploratori cosmici, a simiglianza degli eroi della serie televisiva di fantascienza più entusiasmante di sempre, “Spazio 1999”, andata in onda sugli schermi della Rai nella seconda metà degli anni Settanta. Se non fosse che di musica, di alto livello, ve n’è a profusione. Dal progressive al rock più puntuto, dall’avanguardia al kraut, all’elettronica. Ebbene, se la luna è uscita dall’orbita in quel fatidico 13 settembre 1999, qui la ritroviamo fulgida e ammaliante. Un’operazione posta in essere da personaggi del calibro di Alessandro Seravalle (qui John Koenig), Mirko Baruzzo (Paul Morrow), Milo Furlan (Alan Carter), Gianluca Tassi (David Kanu), solo per citarne alcuni. Lo stesso nome del progetto e il titolo dell’opera, “Il Testamento Degli Arcadi”, rinviano a un episodio, omonimo, tra i più pregnanti della succitata serie. Un’antica civiltà estintasi su un corpo celeste, Arcadia, dimenticato, non prima di aver dato vita al Pianeta Terra migliaia di anni prima e di aver lasciato a futura memoria il testamento genetico della rinascita, là dove la vita umana era germinata. I titoli dei brani, scavalcando con balzo da astronauti l’introduzione in spoken word, hanno la scintillante presenza delle Aquile di Alan Carter nel buio velluto dell’universo: Mare Imbrium I, con chitarra graffiante come un frammento di meteorite; La Missione Dei Dariani, con un impianto musicale di eminente matrice progressive, alternato a staffilate di chitarra incendiaria e a pulsanti e ipnotici battiti intergalattici; Exodus I – Il Dominio Del Drago, coi suoi suoni sperimentali appesi alla corda di un sitar cosmico; e ancora, tra gli altri frammenti: lo spettacolare periodare strumentale di Bergman, salendo e scendendo per scale armoniche vertiginose fino a creare sinestesie altamente avvincenti; a quel prodigio di arte concettuale che è Phantasma, sezionato in Fotosintesi Umana, Forza Vitale e Fine Dell’Immortalità, 12’ e 47’’ di mera catarsi spaziale, nella quale la coscienza naufraga come in preda a deliqui ancestrali. La quieta e lenta trasvolata negli abissi musicali siderali de Gli Occhi Di Tritone, l’elettrica e frastagliata linea sonora di Mare Imbrium II, la sinuosa discesa verso Terrarcadia, nuova e agognata patria degli erranti cavalieri lunari, segna l’epicedio di un concept album prodigioso. Dalla base lunare Alpha, è tutto.

Voto: 9/10
Rocco Sapuppo (Direttore Editoriale)

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