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15 Dicembre 2020

Il Quadro Di Troisi Il Quadro Di Troisi

2020 - Raster
[Uscita: 16/10/2020]

Un balzo indietro nel tempo: la prima impressione ascoltando il primo album de “Il Quadro Di Troisi” è quella di una chiara ed assai abile operazione di recupero di sonorità elettro-pop a cavallo fra gli anni ’70 e ’80. Il progetto di Eva Geist (Andrea Noce) e Donato Dozzy (Donato Scaramuzzi) riesce nel compito di farci (ri)scoprire con estremo piacere la qualità di quelle produzioni musicali pubblicate verso la fine del XX secolo, in cui importanti artisti della scena italiana ed internazionale sperimentarono le strumentazioni elettroniche divenute più accessibili - e flessibili - trovando un equilibrio ad oggi ineguagliato fra sonorità artificiali e pop. Eva e Donato, in particolare, cercano di creare un sound che, partendo dalla musica leggera italiana oltrepassa le Alpi per giungere in Germania: la perfezione formale e la cristallinità delle musiche de “Il Quadro Di Troisi”, ci riporta ai Kraftwerk ormai sdoganati verso il mondo del pop di album come “The Man Machine” o “Computer World”, ma anche alle sonorità marziali eppure così di successo di un gruppo cult come i Propaganda. L’anima del progetto è ad ogni modo squisitamente latina, poiché i nove brani dell’album richiamano, nello spirito e nell’evocatività, due collaborazioni storiche della musica italiana: la ricercatezza del Battisti elettronico delle canzoni scritte con Panella e, soprattutto, l’eleganza a tratti mistica dei brani di Battiato e Alice. Mettendo per un attimo da parte i richiami illustri, ciò che maggiormente colpisce ne “Il Quadro Di Troisi” è il modo in cui i due artisti riescono ad utilizzare queste sonorità ed il rigore compositivo annesso, sfruttandole in un modo che consenta loro di colpire anche un pubblico generalista, a dispetto di tanti altri validi progetti che pure con questo tipo di sound non sono mai riusciti ad uscire da una certa nicchia elettro/dark. Qui la combinazione fra dance, wave e cantautorato funziona alla perfezione all’interno di un album assolutamente privo di punti deboli ed assolutamente visionario: la voce suadente di Eva e la rigorosa musica di Dozzy trovano un perfetto equilibrio dal sapore mitteleuropeo eppure allo stesso tempo così squisitamente italiano. Nove canzoni che nella loro forma e struttura guardano a Nord, mantenendo nel cuore un sentimento assolutamente nostrano, con bianche e nebulose atmosfere che richiamano la Venezia dipinta da Thomas Mann o l’asburgica Trieste di Italo Svevo, con i loro orizzonti aperti verso l’infinito del mare. “Il quadro di Troisi” è un lavoro colto e ricercato che funziona per il modo in cui, nonostante ciò, riesce a colpire e stupire un pubblico potenzialmente assai vasto grazie al sapore assolutamente innovativo contenuto nei suoi brani, a dispetto dei tanti possibili richiami al passato: questo, a ben vedere, non è un lavoro che guarda al passato, ma semplicemente riabbraccia stilemi ancora attuali sviluppati da grandi artisti che forse non sospettavano di essere così avanti sui tempi. Mentre ci domandiamo se Eva Geist e Donato Dozzy intendano “Il Quadro Di Troisi” come un singolo episodio o il primo capitolo di una certamente brillante avventura discografica, l’unica certezza è quella di un’opera destinata a lasciare il segno nel 2020 e non solo.

Voto: 8/10
Fabio Rezzola

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