The Weather Station Ignorance

Ancora una volta siamo a parlare di artiste donne. Tamara Lindeman, alias Tamara Hope, canadese, attrice oltre che musicista, è leader e unico membro stabile di The Weather Station, sigla giunta quest'anno al quinto album. Non è solo il paese d'origine a giustificare i paragoni con Joni Mitchell: anche il timbro vocale è simile, e come la splendida maestra anche l'allieva è partita da territori folk per approdare, col nuovo disco “Ignorance”, a un pop molto raffinato. Le canzoni sono orecchiabili, i ritmi sostenuti, ma questo non significa musica facilona, da radio commerciale, la scrittura è ricercata e incisiva. Troviamo echi di sofisticato pop anni '80, di certi Fletwood Mac, Tamara Lindeman, oltre a cantare con voce calda e versatile suona chitarra e tastiere ed ha scritto gli arrangiamenti di tutti i brani, tranne quelli di Wear e Trust di cui è autore Owen Pallett. Incisivo il lavoro dei fiati, Brodie West al sax in Robber, Ryan Driver al flauto in Atlantic, le canzoni che hanno il compito di conquistare da subito l'ascoltatore. Tried To Tell You legittima i paragoni con Joni Mitchell sul piano vocale, Tamara possiede un timbro simile e altrettanta versatilità, e anche certe progressioni armoniche fanno pensare a un'influenza dell'indimenticabile autrice di “Hejira”; certamente la musica è diversa, non abbiamo tentazioni sperimentali, di fusione tra i generi, ma è comunque musica di qualità che si ascolta molto volentieri, anche se ci sono passaggi, come le tastiere di Parking Lot, che fanno pensare all'ascoltatore un po' datato come chi scrive “questa l'ho già sentita, ma chi erano?”, e si passano in rassegna misconosciute band “dei miei tempi” per capire chi potrebbero essere. Del resto questa è una sensazione che ormai si può riferire a tutta la musica in circolazione. Nella seconda parte del disco, ora che l'attenzione dell'ascoltatore è stata catturata, c'è posto anche per qualche ballata, come Wear, piano e archi in evidenza, la classicheggiante Trust, Heart, più movimentata. Qualcuno potrebbe definire questo disco “yacht rock”, musica da intrattenimento seppure di qualità, ma la leggerezza in questo frangente non è un difetto, abbiamo bisogno di musica che ci faccia volare con la fantasia e immaginare stagioni migliori.