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17 Novembre 2012 , ,

Peter Blegvad and Andy Partridge GONWARDS

2012 - Ape house records/EMI
[Uscita: 22/10/2012]

Peter Blegavd and Andy Partridge “GONWARDS”# Consigliato da DISTORSIONI

 

Alcuni grandi del rock hanno un solo difetto: essere pigri. Andy Partridge dopo aver furiosamente litigato col socio Moulding rilascia raramente materiale nuovo. Peter Blegvad, noto soprattutto come collaboratore di Slap Happy ed Henry Cow, è autore di pochi e preziosi album, tra cui “The naked  Shakespeare” (1983), in cui inizia la collaborazione col genietto di Swindon.  Questo nuovo lavoro “Gonwards”, un concept album in cui di due musicisti rivedono in chiave mitica la nascita del blues, non tradisce le attese. La musica che esce dal lettore è quella che ci aspettavamo da due gentlemen inglesi di campagna con l'hobby del pop: talento compositivo, sprazzi di follia surreale, sense of humour, quel gusto cabarettistico tipico dei seguaci dei Quattro Baronetti, passaggi poetici recitati. Molta varietà stilistica: bluesacci, l'iniziale The Devil's lexicon; swing da locale fumoso, ma senza l'atmosfera da noir che avrebbero colleghi americani. Un brano come The cryonic trombone, totalmente recitata, malgrado la perizia dell'arrangiamento elettronico, può stancare chi non padroneggia perfettamente la lingua di Albione, mentre il bizzarro calypso The impeccable dandy in white descrive a pennello gli autori. Poco rock, se non in qualche passaggio di chitarra piacevolmente distorta.

 

I testi, opera del solo Blegvad, sono complessi, letterari, pieni di citazioni da Cristo a Jacques Cousteau passando per William Wordsworth. Musiche, produzione  e arrangiamenti, a volte spartani, in altri casi molto sofisticati, come nelle brillanti orchestrazioni di The dope of Perelman, sono invece opera di entrambi, insieme ad un terzo collaboratore, Stu Rowe, che però non ha l'onore del nome in ditta. Disco godibile, ma, dobbiamo dirlo, i tempi dei capolavori che Andy Partridge incise con gli XTC, o dello splendido “Khew rhone”, che Peter Blegvad realizzò con John Greaves e Lisa Herman - ebbe il solo torto di uscire lo stesso giorno di “Never mind the bollocks” - sono lontani. Approfitto di questa recensione per un rimpianto personale: Peter Blegvad è anche un ottimo autore di fumetti (e questo probabilmente è tra i motivi dell'amicizia con Partridge, collezionista estremo). Anni fa le sue strisce erano pubblicate da Linus, peccato che non siano più disponibili per il lettore italiano.  

Alfredo Sgarlato

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