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9 Novembre 2020 ,

Francesco Bianconi Forever

2020 - Ponderosa / BMG
[Uscita: 16/10/2020]

Non vi è dubbio che Francesco Bianconi abbia scelto la strada più tortuosa per il suo esordio solista: lavorando in silenzio e con profonda dedizione, il cantautore toscano leader dei Baustelle ha portato a compimento un’opera toccante e dal tocco squisitamente letterario, compiendo la scelta coraggiosa di staccarsi quasi completamente dagli stilemi della band, presenti solo come una lontana e delicata eco in un disco quantomeno impegnativo. Con un canto profondo e declamatore, che lo rende sempre più simile al De André più intimista di inizio anni ’70, Bianconi conferisce un tono aulico e solenne alle dieci canzoni di “Forever”: atmosfere profonde dal tocco sofisticato rendono questi brani simili al capitolo di un lungo libro dal sapore mitteleuropeo, dove come il Thomas Mann de “La Montagna Incantata” il cantautore esplora il male di vivere contemporaneo, cercando il bene e l’eternità che possano vincere il nichilismo che ci troviamo ad affrontare oggi. L’eleganza innata dello stile dei Baustelle prende nuove direzioni, con un sound barocco dotato di eleganza e misura concepito grazie alla preziosa collaborazione del Balanescu Quartet, i cui preziosi archi conferiscono grazia e intensità alla narrazione complessiva dell’opera, il mellotron di Angelo Trabace - indicato come coautore in ben quattro brani - oltre all’ottimo lavoro sui fiati ad opera di Enrico Gabrielli e a tanti altri illustri nomi che hanno dato il proprio contributo a “Forever”. Una menzione speciale va certamente concessa agli ospiti internazionali, poiché Bianconi è riuscito a coinvolgere quattro blasonati artisti come Rufus Wainwright, perfetto nella sua teatralità vocale in Andante e Kazu Makino (Blonde Redhead) che con Bianconi duetta nella struggente Go!; abbiamo ancora la splendida Hindi Zahra, che in Faika Llil Wnhar ci offre nel ruolo di lead vocalist una litania solenne capace di unire cantautorato italiano, chanson française e world music, ed Eleanor Friedberger (The Fiery Furnaces) che in The Strength con la voce di Francesco ci offre un’adorabile connubio di folk e jazz. Come forse si sarà già intuito, la forza di “Forever” risiede nell’insieme delle sue dieci canzone, nonostante i tre singoli pubblicati ad oggi (“Il bene”, “L’abisso” e “Certi Uomini”) abbiano colpito assai positivamente pubblico e critica: la forza del disco risiede infatti nel magnetismo della voce di Bianconi e nell’intensità delle musiche, che conferiscono ad ogni singolo verso una potenza ed un peso che sembra concretizzarsi nella pagina di un romanzo in musica scritto dal cantautore di Montepulciano. “Forever” è un lavoro pop solamente nel senso di essere un album intenzionalmente rivolto a tutti, ma ciò nonostante è un ascolto che, pur riuscendo a catturare l’attenzione con la pura bellezza estetica delle soluzioni musicali in esso racchiuse, richiede impegno ed un atto di comprensione profondo. Francesco Bianconi con le sue canzoni vuole che i suoi ascoltatori aprano le orecchie, gli occhi ed infine il cuore, perché in mezzo al grigiume contemporaneo - e no, non sembra casuale l’artwork in b/n - solo così potremo essere in grado di riscoprire la bellezza che giace dentro e intorno a noi, che nella superficialità dilagante abbiamo disimparato a riconoscere. Con tocco aggraziato e scrittura ispirata, Bianconi ha realizzato un romanzo musicale contemporaneo, ereditando in voce ed ispirazione quel senso della poesia e di apertura nei confronti della diversità musicale che abbiamo visto nella carriera di De André padre: oltre alla profondità della voce e allo sguardo schietto verso il mondo che traspare nella sua interpretazione a tratti cruda, Bianconi come il grande Faber apre la sua prospettiva musicale a una visione internazionale, concretizzatasi con le illustri collaborazioni precedentemente menzionate e in un arricchimento sonoro che rende “Forever” un album certamente in grado di far apprezzare anche a livello europeo il ritorno della grande canzone d’autore italiana.

Voto: 8/10
Fabio Rezzola

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