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26 Ottobre 2013 , ,

Jesu EVERYDAY I GET CLOSER TO THE LIGHT

2013 - Avalanche
[Uscita: 24/09/2013]

Jesu  EVERYDAY I GET CLOSER TO THE LIGHT – 2013 – Avalanche Dopo aver partecipato, sedicenne, alla fondazione dei Napalm Death e dopo esser stato uno dei maggiori protagonisti dell’industrial metal con i Godflesh, Justin Broadrick nel 2003 dava vita al progetto Jesu, con l’obiettivo di sviluppare un suono che fondesse insieme l’industrial metal e lo slowcore, seguendo un approccio più intimo e riflessivo. Contemporaneamente il musicista di Birmingham lavorava ad un’infinità di altri progetti paralleli tra cui Final, Head of David, Techno Animal, God, Ice, Curse of the Golden Vampire, Council Estate Electronics, Greymachine, Pale Sketcher, White Static Demon, The Blood of Heroes, JK Flesh, mostrando una forza creativa davvero impressionante. “Every Day I Get Closer to the Light From Which I Came” è il quinto album del progetto Jesu, che fa seguito a “Jesu” (2004), “Conqueror” (2007), “Infinity” (2009) ed “Ascension” (2011) e ad un gran numero di split ed EP, di cui merita una menzione lo splendido “Heart Ache” del 2004. Justin Broadrick con i Jesu è riuscito a trasformare in malinconia e tristezza quella rabbia brutale che con i Godflesh era solito rovesciare addosso al pubblico, come se dopo aver esplorato le zone più buie e dolorose dell’animo avesse avuto il bisogno di risalire in superficie per riprendere fiato. Per certi versi quest’ultimo “Every Day I Get Closer to the Light From Which I Came” si avvicina al pop, per quanto possa essere considerato pop il suono di una band essenzialmente metal. Seguendo le tracce del disco, Homesick recupera sonorità pacificate che ricordano “Conqueror“, mentre Comforter e la title-track sviluppano temi vicini alle atmosfere celestiali di “Lifeline”. La lunga The Great Leveller si struttura in tre parti, in cui dopo un’apertura particolarmente ariosa ed evocativa, segue una seconda parte più sofferta, che ricorda alcuni passaggi di “Heart Ache”, mentre il finale si estende lungo percorsi emotivamente più densi. La conclusiva Grey Is The Colour chiude l’album con ambientazioni più luminose ed indefinite. Il titolo dell’album può tradursi in italiano come “Ogni giorno mi avvicino alla luce da cui sono uscito“ e sembra voler descrivere quelle zone di confine tra sofferenza e grazia, che Justin ha sempre costantemente esplorato.

 

Jesu EVERYDAY I GET CLOSER TO THE LIGHT – 2013 – AvalanchePer finire, è davvero un piacere sottolineare che le parti orchestrali di The Great Leveller sono state realizzate dal nostro violinista e polistrumentista Nicola Manzan (Bologna Violenta), che nel marzo di quest’anno aveva aperto i concerti italiani dei Godflesh. Nicola riprende cosi l’episodio: “Con Justin le cose sono andate in maniera molto semplice. A marzo di quest'anno ho fatto due concerti di supporto ai Godflesh e come spesso succede, condividendo il camerino, si è arrivati a parlare di molte cose. Justin era rimasto colpito dal fatto che suonassi il violino e che facessi allo stesso tempo musica estrema. Mi diceva che uno dei suoi sogni sarebbe stato avere degli archi veri nei suoi dischi. Così, rientrati dalle date, mi ha mandato il pezzo e l'arrangiamento di archi che aveva eseguito. Io partendo dai suoi file ho riscritto le parti per renderle come se fossero state suonate da un'orchestra vera e dopo qualche giorno gli ho mandato il lavoro fatto. Devo dire che Justin si è rivelato una persona davvero molto semplice e disponibile, coi piedi per terra e con una gran voglia di fare e di mettersi in gioco. Per me, al di là della grandissima soddisfazione, è stata una grande lezione di vita.Nonostante “Every Day I Get Closer to the Light From Which I Came” non raggiunga, per intensità, i livelli di un “Heart Ache” o di un “Jesu”, tuttavia l’album è molto bello e conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che Justin Broadrick resta sempre uno dei massimi protagonisti della scena del rock indipendente.

 

Voto: 7/10
Felice Marotta

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