Migliora leggibilitàStampa
19 Dicembre 2016 ,

Francesco Chiapperini's InSight PARADIGM SHIFT

2016 - Autrecords
[Uscita: 19/09/2016]

#consigliatodadistorsioni     

 

cover-InSightChe cosa ha spinto Francesco Chiapperini (Bari, 1978) ad apparecchiare un tavolo sonoro a tre, InSight, ed esplorare gusti, stili aromi e colori distillati con cura in questo splendido “Paradigm Shift”? Quasi un continuo batti e ribatti, question&answer, con un dialogo che si snoda tra il clarinetto basso e soprano di Francesco, gli effetti e la chitarra elettrica di Simone Lobina e le tastiere (piano e keyboard) di Simone Quartana. La partitura in 7 take, tutte di Chiapperini, offrono un disegno ampio, svelato su una tela di cromie, ritmi e timbrici che richiamano la lezione della musica europea del novecento, intrecciatasi nella modernità che l’avanguardia e la ricerca europea e afroamericana hanno sintetizzato nel jazz da Ornette Coleman a John Coltrane, da Eric Dolphy a John Surman, passando anche per le variegate esperienze nostrane (Italian Instabile Orchestra, tra le molte).

Il background di Chiapperini è solidamente ancorato agli studi del Conservatorio e alla lezione di Daniele Cavallanti (nella Creative Jazz Orchestra) sassofonista e compositore tra i migliori della schiera italiana. L’ascolto di Paradigm Shift offre una materia sonora con sensazioni squarciate da continui ritorni alla realtà, fughe nel cosmo e disegni onirici. 

 

Chiapperini 1France Mon Amour, aperto da una chitarra percussiva sì ma non debordante, apre la strada a fasi più meditate, con la tessitura del piano a poggiare sul fondale del clarinetto. Promenade è una felice rimpatriata negli stilemi otto-novecenteschi, incontra le melodie di una favola à la Debussy che sùbito sembra guardarsi nello specchio del primo Philip Glass, in una dimensione quasi orchestrale. In Only Theme è il trionfo del clarinetto basso che cambia passo e andatura, su un insistito ritmo delle tastiere: qui abbiamo scorto gli accenti della ricerca attenta di Chiapperini, che non sconfina mai in casuali scorciatoie, declinando un discorso tutto dentro al jazz dell’avanguardia, sottolineato nell’uso del clarinetto soprano di Rock Scale, con l’eccellente apporto di Lobina, che alterna le corde elettriche (quasi acustiche) agli effects. Atlas è un magma con i lapilli della chitarra che si evolve in un interplay pieno, con il piano che sembra emergere dai vapori di un suono distrutto, lacerato nelle sottolineature finali del bass clarinet.

Chiapperini 3Il successivo Oxilia è solo all’apparenza un poema sonoro, leggero, che sìmula una struttura lenta, che volge al meditativo: qui è ancora Lobina a offrire colori tenui e forti al contempo, un fondale dove la nostalgia del clarinetto diventa una voce che richiama orizzonti lontani. Il piano jazz di Quatrana introduce il conclusivo Freezing R con un discorso prima pacato, poi suggellato ancora da Chiapperini con i due clarinetti ad esporre un tema melodico che muta in una lezione melodico-ritmica. Il trattamento del materiale sonoro che Chiapperini ha riservato a questo riuscito Paradigm Shift è intriso di una preziosa sensibilità, che guarda alla ricerca e all’innovazione del suono con forti accenti nell’uso di tecniche dinamiche ed esplorative che lo pongono tra i più interessanti esempi della musica di ricerca. 

 

Voto: 8.5/10
Luciano Viotto

Audio

Inizio pagina