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Riccardo Sinigaglia DIMENSIONS

2016 - ADN, ReR
[Uscita: 14/05/2016]

#consigliatodadistorsioni     

 

sinigaglia Riccardo Sinigaglia è un riferimento basilare nel panorama della musica sperimentale. Basta semplicemente accennare ad alcuni progetti rimasti emblematici nel segnare evoluzione e tappe salienti della nostra storia musicale contemporanea: Correnti Magnetiche, Futuro Antico, The Doubling Riders. Un precursore prezioso di musica concreta e di scultura elettro sonora applicata all’arte visiva e multimediale, al ripristino di una interessante commistione tra arcaico e moderno, tra strumentazione e approccio della scuola classica e sinfonica e ricorso alla tecnologia moderna. Continuando il sodalizio con l’etichetta milanese ADN (in questo caso Alma De Nieto e ReR Italia) e avvalendosi di alcuni dei collaboratori protagonisti delle registrazioni di Correnti Magnetiche (Maurizio Dehò, Mario Arcari, la soprano Rossana Maggia e il flautista Emilio Galante) “Dimensions” compie un ripescaggio ideale di alcuni pezzi che vanno dal 1989 al 1992 rimasterizzati da Sinigaglia nel 2003.

Sono cinque suite in cui si intersecano e si intrecciano magnificamente la libera improvvisazione e la scrittura musicale più delicata e minuziosa, influenze culturali che sanno di esotico, roots e tradizione jazz, avanguardia, minimalismo, elettronica e strumentazione classica (violino, oboe, sax, viola, percussioni, flauto e tromba) senza tenere fuori le sfumature modulari e il pathos emotivo della voce umana che nella interpretazione sublime della soprano Rossana Maggia diventa per eccellenza estensione, progressione interiore, riflesso spirituale. Quert ha delle impalpabili venature elettroniche e una struttura strumentale scarna, scandita da tremuli e vorticosi assoli di fiati che si A-149647-1382084222-1226.jpeginnalzano maestosi e cristallini. I lenti e sinuosi grovigli degli strumenti acustici lasciano permeare un’atmosfera sacrale e solenne in Orat con i cripticismi atonali della voce e l’incedere sempre più pregnante di un pattern sonoro che si stratifica e si dissolve secondo parametri timbrici calibratissimi.

Decisamente un gioco di progressioni e variazioni di intervalli Evon è una composizione che propone un’immersione profondamente tensiva, psicologica, onirica che si snoda con traiettorie disarticolate tanto evocative e placide che ossessive e conturbanti. Celesta segue un andamento aleatorio tra siderali folate sintetiche e palpiti percussivi che nella seconda parte si fanno più irregolari, il pezzo era presente senza la voce in “Garama” dei Doubling Riders (Triboli Gao) e in un videotape di Correnti Magnetiche dal titolo Countdown. Opal con le tonalità sommesse e rallentate lascia spazio alle prodezze pirotecniche del flauto di Emilio Galante e ai tocchi cristallini delle percussioni metalliche. Nella seconda parte le interazioni poliritmiche sono più complesse e trascinano in un climax di suggestioni sensoriali dai sentori ambientali e primitivi che si legano a interrogativi sulle origini e sulla mistagogia dell’esistere.

Voto: 8/10
Romina Baldoni
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