Migliora leggibilitàStampa
31 Maggio 2013

Il Cerchio d’Oro DEDALO E ICARO

2013 - Black Widow Records
[Uscita: 25/05/ 2013]

dedalo e icaroUn autentico momento appagante l’ascolto di “Dedalo e Icaro” della riformata band savonese Il Cerchio D’Oro. Bisogna premettere che il noto gruppo progressive del Ponente Ligure ebbe già un discreto successo negli anni settanta con una manciata di singoli per poi allontanarsi dalle scene e dagli studi di registrazione per un’assenza durata una trentina d’anni, rotta nel 2005 quando fu dato alle stampe  l’album “La quadratura del cerchio” che conteneva registrazioni del 1974 e 1975 tra le quali alcune covers di gruppi prog dell’epoca. E’ del 2008 invece la riunione effettiva della band in numerosi concerti live e in studio che partorì l’ottimo concept album “Il viaggio di Colombo” pubblicato per la benemerita etichetta genovese Black Widow. (E ci vorrebbe un corposo articolo solo per descrivere i meriti e la qualità di questa bellissima realtà discografica italiana). Ora il gruppo di Savona si ripete con questo nuovissimo disco uscito da pochissimi giorni, surclassando di gran lunga il pur buon album precedente.

 

Anche Dedalo e Icaro è un concept nella migliore tradizione del rock progressivo e la tecnica della band si è ulteriormente raffinata: suggestivi impasti vocali a più voci (Maledette mura, Oggi volerò) si sposano armoniosamente con gli assoli dei vari strumenti e con le progressioni di accordi proprie di questa musica che sa unire pacate dolcezze a situazioni molto più ritmate ed effervescenti. Quasi impossibile estrapolare i brani migliori in un album talmente elettrizzante, compatto e armonioso nella sua interezza da rimanere affascinati, anche se con la classica pistola alla tempia si potrebbero scegliere il lungo e composito strumentale Labirinto con la sua cavalcata di assoli che si susseguono uno dopo l’altro, la splendida e potente Oggi volerò, e il brano che apre il disco Il mio nome è Dedalo con un travolgente riff assassino di synth che ricorda certe cose della PFM. Alcune delle menti migliori della generazione prog italiana si ritrovano in qualità di ospiti in questo album aggiungendo valore alle già notevoli composizioni del gruppo.

 

Il cerchio d'oroMartin Grice ed Ettore Vigo rispettivamente fiatista e tastierista dei Delirium mettono flauto, sax e pianoforte a disposizione del Cerchio D’Oro, così come Giorgio “Fico” Piazza, ex PFM, suona il basso nella suggestiva e struggente L’arma vincente e Pino Sinnone batterista dei Trip, altro storico e glorioso gruppo savonese, dà il suo contributo percussivo, potente e metronomico, nella già citata Il mio nome è Dedalo. Produzione perfetta e suoni bellissimi e freschi nella loro classicità progressive; e se la versione CD di questo ottimo album, con booklet esaustivo anche dei testi cantati rigorosamente in italiano ma qui tradotti anche in inglese, regala tre bonus video del Cerchio D’Oro in concerto alle prese con brani del precedente disco, più alcune covers super classiche di prog italiano, la splendida copertina apribile di Stefano Scagni in perfetto stile prog anni settanta ne può giustificare l’acquisto in vinile. La triste storia di Dedalo e Icaro la conosciamo tutti ma quella di quest’album ha un risvolto diverso, poiché Il Cerchio D’Oro non ha ali di cera e questi “ragazzi”, senza il minimo rischio di cadere, stanno volando sempre più in alto nei cieli azzurri del prog.

 

Voto: 7/10
Maurizio Pupi Bracali
Inizio pagina